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Manchester, ecco tutti i legami fra Salman Abedi e Isis

Muslim ban velo

Salman Abedi, l’attentatore che ha ucciso 22 persone a Manchester la settimana scorsa, si è incontrato il mese scorso in Libia con un’unità dello Stato islamico legata a precedenti attacchi in Europa. Lo riferisce in un lungo servizio il New York Times di oggi, sottolineando che rimane aperta l’inquietante possibilità che Abedi abbia agito su impulso dei suoi sodali libici, il che farebbe della Libia un nuovo hub per l’organizzazione di attentati terroristici su suolo europeo.

Nelle sue visite a Tripoli come nella città costiera di Sabratha, Abedi si è incontrato con operativi della Katibat al-Battar al-Libi, una brigata di miliziani dello Stato islamico che, nata originariamente proprio in Libia, aveva il proprio quartier generale in Siria prima che le circostanze suggerissero un nuovo trasferimento sull’altra sponda del Mediterraneo. Tra le prime a formarsi nel caos della guerra civile libica (si pensa che i suoi primi volontari si siano compattati nel 2012), Katibat al-Battar al-Libi si è distinta per aver organizzato i due attentati in Tunisia nel 2015 (quello del Bardo del marzo e di Sousse di giugno). Nella sua fase siriana era diventata invece un magnete per numerosi volontari europei provenienti soprattutto da Francia e Belgio, parte dei quali sono stati usati, sovente in ruoli operativi, per le operazioni esterne del califfato, compreso l’attacco di Parigi del 13 novembre 2015.

La Katibat Battar al-Libi ha presto guadagnato una propria reputazione nei territori dello Stato islamico, dove è stata usata come una specie di “shock troop”, specializzata nell’uso di fucili d’assalto e di cinture esplosive attraverso i quali rompevano le linee nemiche. La fama del gruppo era tale da attrarre tra le sue fila personaggi come Abdelhamid Abaooud, la “mastermind” dell’attacco del 13 novembre nonché uno tra i responsabili dell’unità per le operazioni esterne del califfato. Secondo Cameron Colquhon, già membro dell’intelligence di Sua Maestà, è stata proprio la militanza nella Battar al-Libi a trasformare Abaooud da un foreign fighters europeo qualsiasi in un militante competente desideroso di spargere copiosamente sangue europeo.

Anche se la Katibat al momento risulta non più operativa, i suoi uomini continuano a vedersi e organizzarsi, anche dopo la cacciata da Sirte avvenuta ad opera delle milizie libiche e dell’aviazione americana l’estate scorsa. Parte del suo personale si adopera nell’amministrazione ordinaria dei territori che il califfato ancora controlla in territorio libico, altri invece sono impegnati nell’addestramento per futuri attacchi che potrebbero di nuovo colpire il suolo europeo. La Katibat dispone di campi di addestramento dove si insegna l’uso delle armi e a fabbricare bombe, e secondo Colquhon avrebbe aperto anche una “unità per le operazioni” finalizzata ad organizzare atti terroristici.

Queste informazioni, redatte sentendo fonti di intelligence operative e non più attive, testimoniano come la Libia possa essere in procinto di diventare il nuovo incubo siriano per l’Europa, rampa di lancio per attacchi micidiali come quello di Manchester.



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