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Ernesto Maria Ruffini, ecco chi è il nuovo direttore (leopoldino) dell’Agenzia delle Entrate

“A non pagare le tasse non ci guadagna nessuno, anzi ci perdiamo tutti”: era il 2010 e alla prima Leopolda, a Firenze, fece il suo debutto in un’assise politica Ernesto Maria Ruffini, nuovo direttore generale dell’Agenzia delle Entrate al posto di Rossella Orlandi, il cui mandato scade il 12 giugno prossimo. Classe 1969, romano, avvocato specializzato in Diritto tributario, dal 1998 al 2015 Ruffini ha lavorato nello studio legale di Augusto Fantozzi per diventare poi, a giugno 2015, amministratore delegato di Equitalia e in seguito anche presidente e commissario della società di riscossione delle imposte. Varie pubblicazioni all’attivo fra cui i volumi “Federalismo fiscale – La grande illusione” del 2010 con prefazione di Vincenzo Visco e postfazione di Sergio Cofferati e “L’evasione spiegata un evasore” del 2013 con prefazione di Romano Prodi e postfazione di Vincenzo Visco. Tra meno di un mese, a luglio, la controllata Equitalia entrerà come ente pubblico non economico all’interno dell’Agenzia delle Entrate che, con Orlandi, ha avuto una guida di tutto rispetto: nel 2016 sono stati recuperati 19 miliardi di tasse evase, record storico.

LEOPOLDA 2010

Quasi sette anni fa, dunque, Ruffini – al fianco dell’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi – presentò la sua ricetta per un fisco moderno ed equo. “Meno tasse per tutti è possibile a patto che a pagarle siano davvero tutti e si riescano a recuperare i 125 miliardi di evasione fiscale”, diceva, circa quattro finanziarie di Tremonti, all’epoca a capo di via XX Settembre. “A non pagare le tasse – proseguiva – non ci guadagna nessuno, anzi ci perdiamo tutti”. E ancora: “L’evasione fiscale è un furto che facciamo a noi stessi, rubiamo a noi stessi”. Poi l’avvocato renziano elencava i punti per un Fisco 2.0: fatture elettroniche, dichiarazione dei redditi precompilata – oggi una realtà -, tracciabilità elettronica del pagamento dei costi deducibili.

LE PAROLE DEL COMMISSARIO

Dal 2010 a quattro mesi fa, quando Ruffini – intervistato dal Tg1 – ha potuto rivendicare i risultati ottenuti dall’impegno proposto alla Leopolda. Il neo dg delle Entrate ha ricordato la performance del 2016 di Equitalia che “ha raggiunto la cifra record di 8,7 miliardi di recupero” dall’evasione di cui oltre la metà, 4,6 miliardi, a fianco dell’Agenzia delle Entrate. Il tutto grazie anche a strumenti pratici come la rateizzazione che viene inviata direttamente come allegato alla cartella di pagamento, il nuovo sito web, il servizio paga online e la nuova app Equiclick. E dal 1 luglio un “cambio fondamentale di sostanza, un passo importante verso un nuovo soggetto che potrà far sì che tutti i soggetti, Equitalia e Agenzia delle Entrate di un tempo e quindi Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate e riscossione, interagiscano tra loro per poter fornire ai cittadini nuovi servizi e raggiungere sempre migliori risultati nella lotta all’evasione fiscale”.

Le ultime parole da commissario di Equitalia Ruffini le ha riservate al Forum Pa di maggio quando ha rilevato che “negli ultimi due anni abbiamo riscosso 17 miliardi, con un incremento del 17% sul biennio precedente”. Inoltre “grazie alla tecnologia e alle nostre politiche di semplificazione abbiamo nel contempo diminuito gli atti inviati agli italiani che sono passati da 29 milioni nel 2014 a 23 milioni nel 2016”.



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