Black out pre-elettorale. Da domani, ovvero quindici giorni prima della data delle elezioni, la legge sulla par condicio vieta di diffondere dati sui sondaggi. E allora, nell’ultimo giorno utile, sui giornali è tutto un confronto di numeri, percentuali, salite e discese.
Nella sua ultima rilevazione conclusa ieri con tendenze che vengono definite “nitide”, Lorien Consulting arriva a ipotizzare come sarà composta la futura rappresentanza in Parlamento dopo il voto.
Lo studio prefigura una coalizione di centro-sinistra vincente alla Camera, ma con una maggioranza troppo fragile al Senato. Alla Camera al Pd andrebbero 297 seggi, a Sel 40 con un maggioranza quindi di 21 seggi superiore a quella minima, nel centro-destra Pdl fermo a 94, Lega al 26, al centro la montiana Scelta civica farebbe il suo esordio in Parlamento con 45 deputati, l’Udc ne conquisterebbe 15 e Futuro e libertà 2. Con questa tornata elettorale il movimento Cinque Stelle dovrebbe varcare per la prima volta la Camera con 70 deputati e Rivoluzione civile di Antonio Ingroia con 20.
Situazione più incerta al Senato dove la normativa in vigore prevede l’assegnazione in ogni Regione del premio di maggioranza, in proporzione ai seggi assegnati a ciascuna. Le regioni dichiarate in bilico sono cinque e in queste attualmente si prospetta questo scenario:
in Lombardia e Veneto è in vantaggio il centro-destra (che presenta deboli segnali di un ulteriore rafforzamento); in Campania e Puglia prevale il centro-sinistra. Per la Sicilia il vantaggio del centro-sinistra appare davvero millimetrico e, oltre all’incognita della partecipazione elettorale che si registrerà sull’isola, i risultati di Grillo e del polo di Monti potrebbero influire fortemente sul risultato finale. Ciò porterebbe la coalizione di Bersani, Italia bene comune, a 147 seggi, non abbastanza per avere la maggioranza necessaria che è di 158, 69 quelli che andrebbero al Pdl, 20 alla Lega, 36 a Monti, 33 a Grillo e 3 a Ingroia.
Fondamentale quindi per tutti puntare a conquistare in queste ultime due settimane di campagna elettorale gli indecisi che al momento, dice Lorien Consulting, si attestano al 19%. A convincere una parte di loro in questa fase contano soprattutto fattori sempre più emozionali e d’impulso.
Come per le ultime tornate elettorali, saranno determinanti le scelte di comunicazione dei diversi attori in campo e la capacità di mobilitare il territorio (candidati, appartenenze e passa parola).