Secondo appuntamento della terza edizione di ORTI, l’Osservatorio sulle relazioni territorio-imprese di I-Com, l’Istituto per la Competitività presieduto da Stefano da Empoli, che ha fatto prima tappa a Bari lo scorso 20 marzo (qui tutti i dettagli della tappa pugliese). Ospiti del Consiglio regionale della Lombardia, al Pirellone, I-Com ha presentato il Report “LOMBARDIA: l’economia della Regione e i rapporti tra le amministrazioni territoriali e le imprese” (qui il link al Rapporto dell’Osservatorio). L’evento dal titolo “#TAVOLOLOMBARDIA. Imprese e istituzioni insieme per lo sviluppo e l’innovazione” è stato sviluppato da I-Com in partnership con Public Affairs Advisors e realizzato in collaborazione con BASF, Gruppo CAP, Enel, Eni, Exprivia, Terna e Vodafone.
IL REPORT
Curato da Stefano da Empoli e da Gianluca Sgueo il Report I-Com fornisce un outlook aggiornato sulla capacità di attrazione degli investimenti, sul grado di innovazione regionale e sullo stato di reti e infrastrutture. Di particolare interesse il confronto con le altre Regioni leader dei principali Paesi UE. Dai dati di I-Com, emerge chiaramente una situazione critica nella spesa in Ricerca e sviluppo, che contrasta decisamente con i valori più che buoni dell’export.
Considerando la spesa pro-capite in Ricerca e Sviluppo, la Lombardia, con 437 euro, è sotto i valori medi europei e si colloca al penultimo posto facendo meglio solo della Cataluna (397 euro). Valori risibili rispetto al Baden-Wurttemberg (1.910 euro per abitante) e all’Ȋle de France (1.560 euro), che guidano la classifica europea.
Il riscatto viene invece nel commercio internazionale, a testimonianza che gli animal spirits dell’imprenditoria lumbard resistono e godono tutto sommato di buona salute. La Lombardia è infatti seconda per export di beni con un valore di 111,3 miliardi nel 2015, alle spalle (a notevole distanza) del Baden-Wurttemberg (che nello stesso anno ha esportato in giro per il mondo per 196 miliardi) ma decisamente avanti rispetto all’Île de France (83,4 miliardi nel 2015) e alla Cataluña (64 miliardi nel 2015), per non parlare della Regione di Londra (fanalino di coda con 33,7 miliardi).
Completano il report I-Com i focus dedicati all’attuazione dei programmi elettorali delle ultime tre Giunte regionali, alle norme (nazionali, regionali e locali) su trasparenza e partecipazione e all’evoluzione delle strutture regionali deputate ai rapporti con imprese e cittadini.
IL PUNTO DI VISTA DELLE ISTITUZIONI
Il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, aprendo i lavori, ha dichiarato che il Pirellone è “la sede più appropriata per questo Tavolo perché è il simbolo del miracolo economico, emblema di quello che ha saputo fare l’Italia industriale, nell’Europa e nel mondo, è sede della Regione Lombardia ed è candidato a diventare la sede di EMA”.
Dopo l’apertura è toccato a Stefano da Empoli, introdurre il primo panel “Competitività e sviluppo: la Lombardia incontra l’Europa”, moderato da Gianluca Sgueo. Il Presidente dell’Istituto ha sottolineato come “la Lombardia si colloca profondamente nelle dinamiche commerciali e industriali europee ed internazionali”. All’interno del sistema produttivo regionale, si è imposto con forza nell’ultimo decennio il ruolo di Milano, testimoniato con forza dai numeri degli investimenti esteri, dei flussi turistici e delle start-up, riportati insieme a tanti altri nel Rapporto I-Com. Se Milano sarà in grado di diventare un traino per l’intera Regione o da questa si limiterà a drenare le risorse in una traiettoria di centralizzazione regionale è una delle sfide principali per le istituzioni regionali.
Di certo molto positivi sono la capacità e la qualità di spesa dei fondi europei da parte delle Istituzioni lombarde. I parlamentari europei Stefano Maullu e Patrizia Toia hanno spiegato gli strumenti finanziari dell’Unione europea messi a disposizione della Lombardia per garantirne uno sviluppo duraturo. Se per il primo è stato fatto un “grandissimo lavoro in questi anni di governo regionale per portare alti tassi di innovazione e competitività in benchmark europeo” la seconda ha spiegato come “i fondi di coesione devono servire a favorire non solo la convergenza tra aree più e meno sviluppate di uno stesso paese, ma anche all’interno delle aree sviluppate, altrimenti sarà difficile colmare il gap con l’Europa”.
Se per l’Assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Parolini, la Lombardia “agisce nella consapevolezza che le autonomie si difendono solo se sono capaci di collaborare con le altre autonomie, e per questo è necessario una collaborazione stretta con l’amministrazione centrale e con l’Europa” per Giorgio Gori, “il fatto di sentirsi regione d’Europa mi sembra già un importante elemento di consapevolezza”.
Il primo cittadino di Bergamo ha poi illustrato le sue proposte per raddoppiare gli investimenti esteri nella Regione nei prossimi cinque anni. Un ruolo fondamentale è assegnato al sistema della ricerca e della formazione, alle infrastrutture e alla digitalizzazione.
Intervenuta al #TAVOLOMBARDIA, l’Assessore alla Trasformazione digitale del Comune di Milano, Roberta Cocco, ha sottolineato come la sfida per il prossimo futuro sia creare un terreno di dialogo tra pubblico e privato. “Abbiamo – ha proseguito la Cocco – tutti gli strumenti e le possibilità di fare il salto in avanti e competere con le grandi realtà istituzionali. Non ci sono limiti effettivi a questa possibilità.” […] “è una grossa responsabilità, e abbiamo pochi alibi”. L’Assessore si è detta poi sicura che Milano saprà valorizzare e cogliere la sfida sul 5G, con il bando MiSE che scadrà il 12 giugno e che vede nel territorio meneghino la preda più ambita. Un’opportunità da non perdere, secondo l’Assessore, per assicurare servizi ad altro valore aggiunto sia ai cittadini che alle imprese
LA PAROLA ALLE AZIENDE
Se per Francesco Manna di Eni “c’è un punto su cui la Lombardia spicca: la fiducia, grazie al rispetto dei tempi e alla capacità di costruire dialogo”, Filippo Di Quattro di BASF ha affermato che “una multinazionale ricerca in un contesto territoriale, stabilità ed un know how in grado di supportarla, in questo la Lombardia ha dimostrato di essere un buon partner”.
Michelangelo Suigo di Vodafone, che ha aperto il secondo panel, dedicato al territorio e moderato da Giovanni Galgano, managing partner di PAA Advisors, ha centrato il suo intervento sulla formazione mettendo in evidenza come sia fondamentale “formare le nuove persone che si avvicinano al mondo del lavoro e anche quelle che escono dal mondo del lavoro, adeguandole alle competenze necessarie per i nuovi mestieri”, mentre Alessandro Russo di CAP ha richiamato l’attenzione sulla necessità di “superare il concetto per cui l’impresa pubblica arriva dopo l’impresa privata mentre occorre che impresa pubblica e impresa privata possano collaborare alla pari”.
La sintesi dello spirito dell’iniziativa tuttavia la fa il deputato milanese del Partito Democratico, Vinicio Peluffo, “fare squadra in questa Regione, come dimostra questo Tavolo, al quale sono intervenuti in una chiave costruttiva rappresentanti delle organizzazioni più varie, con rappresentanti politici di diverso orientamento, è anche il modo migliore di dare un contributo alla crescita dell’Italia”.