Come Mauro Moretti tre anni fa a Farnborough, anche Alessandro Profumo ha fatto il suo debutto ufficiale tra i big dell’industria dell’aerospazio a un salone internazionale, quello parigino di Le Bourget. Il nuovo numero uno di Leonardo ne sta approfittando per incontrare, fra gli altri, i ceo di Airbus e Boeing, ai quali sta ripetendo che la sua missione non è quella di spezzettare e svendere il gruppo di piazza Monte Grappa. Ma la presenza all’airshow di Le Bourget non lo ha distratto dai primi interventi sull’organigramma di Leonardo . Secondo indiscrezioni, nella squadra di Profumo entrerà Simonetta Iarlori, direttore operativo di Cdp, (con gestione delle risorse umane, Information technology, organizzazione, acquisti, logistica e operazioni) e consigliere di Cdp Immobiliare, Cdp Equity e Fsi Investimenti. La Iarlori, che col nuovo ceo di Leonardo aveva già lavorato in Unicredit , dovrebbe passare a Leonardo da ottobre prossimo.
Parlando con i dirigenti del gruppo a fine maggio scorso, Profumo aveva detto che le novità nella corporate sarebbero arrivate al termine di un periodo di valutazione che avrebbe impegnato i classici 100 giorni. L’assessment è ancora in corso per altre posizioni di vertice.
Intanto, Le Bourget si conferma vetrina infallibile per annunciare gare e contratti. Leonardo ha fatto la sua parte confermando la partecipazione alla maxi competizione T-X da 16,3 miliardi di dollari per fornire 350 addestratori dell’aviazione statunitense. Capofila del consorzio è la sussidiaria Usa Leonardo Drs, guidata da Bill Lynn, ieri a Parigi con Filippo Bagnato, managing director della divisione Velivoli di Leonardo , Brian Sill, presidente Engine & Power Systems di Honeywell, e Ray Duquette, numero uno di Cae Usa, ovvero tutti i gruppi coinvolti nella realizzazione dell’addestratore T-100, che è un M-346 modificato per le esigenze della difesa Usa.
Le proposte dovranno essere presentate entro il 28 giugno. Lynn ha confermato che la selezione è prevista per la fine dell’anno, e che dopo la consegna delle offerte la U.S. Air Force potrà richiedere ulteriori approfondimenti ai competitor. Leonardo, che dovrà vedersela con concorrenti del calibro di Boeing e Lockheed Martin, in caso di aggiudicazione ha in progetto di realizzare uno stabilimento a Tuskegee, in Alabama, per produrre i suoi T-100, con un investimento previsto in 250 milioni di dollari e la creazione di circa 750 posti di lavoro. L’affare per il gruppo che vincerà la gara andrà anche oltre la cifra che incasserà dall’US Air Force. Lynn, per esempio, ha stimato, che l’addestratore potrebbe essere venduto in almeno mille esemplari nel resto del mondo.
Sempre a Le Bourget, Leonardo ha annunciato alcuni contratti per un controvalore complessivo di circa 210 milioni di euro. Il primo riguarda Lci (Lease corporation international), la divisione aeronautica di Libra Group, che ha ordinato 9 elicotteri, per circa 120 milioni di dollari (108 milioni di euro al cambio attuale). Le consegne inizieranno già quest’anno. Con questo contratto, gli elicotteri AgustaWestland ordinati da Lci salgono a 49: entro la fine del mese, Leonardo gliene consegnerà 6, 5 AW169 e un AW139 destinati a diversi tipi di impiego (ricerca e soccorso, utility, trasporto a supporto delle attività portuali e addestramento). Gli altri contratti sono stato firmati con Airbus, per oltre 100 milioni di euro, per fornire nei prossimi cinque anni supporto e manutenzione avionica alle flotte tedesche e spagnole di Eurofighter Typhoon.
(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza)