Una lettera rivolta a militanti e simpatizzanti di Scelta Civica, quasi a dire “Fermate il vostro declino, avete deluso le aspettative, il vero cambiamento siamo noi”.
E’ quanto è apparso sul sito del movimento che fa capo a Oscar Giannino, Fermare il Declino, dove viene ripreso un editoriale scritto da Italia Futura e intitolato “La pesca a strascico di Casini e i docili tonni della società civile”. Stavolta però si intitola “Il fritto misto di Monti e i docili tonni della società civile” e la parola Udc viene sostituita con quella di Scelta Civica e Mario Monti, proprio a sottolineare che le critiche all’Udc di Casini allora rivolte dall’associazione di Luca Cordero di Montezemolo possono ora esser indirizzate proprio a loro.
“Cari Amici di Italia Futura”, scrive Fermare il Declino, “immaginiamo il vostro spaesamento per le recenti aperture delle vostre forze politiche di riferimento alla sinistra di Bersani e Vendola, comprendiamo il vostro smarrimento di fronte ad un progetto che era nato per ‘rivoltare lo Stato come un calzino’ e che ora si trova imbrigliato dalle logiche del compromesso con molte delle forze che sono causa del declino del nostro Paese”.
Secondo il movimento di Giannino “i messaggi che arrivano dalla nascita di Scelta Civica, se solo si va oltre le photo opportunity di rito, appaiono sommamente confusi. Se da un lato si dichiara l’intenzione di rappresentare la società civile, di unire le forze riformatrici del paese e di rinnovare la politica, dall’altro la coalizione montiana schiera una prima fila che, sia pure con grande rispetto per le persone e le storie individuali, di nuovo ha davvero poco: Casini, Fini, De Mita, Buttiglione, Bocchino, Cesa, tutti politici che nella loro lunga esperienza politica si sono sempre dimostrati fieri avversari di ogni tipo di riforma, liberalizzazione, riduzione delle tasse e degli sprechi. Le buone intenzioni della Scelta Civica di Monti sulla necessità di riformarsi e aprirsi alla società civile non possono che essere valutate positivamente. Ma si tratta per l’appunto di parole e d’intenzioni, i fatti dimostrano l’esatto contrario. ‘Monti dopo Monti’ è un programma davvero troppo scarno per una grande nazione. Anche perché il gruppo unico parlamentare che dovrebbe venir fuori dopo le elezioni – è la dura conclusione del movimento liberale – ha al suo interno orientamenti molto diversi, che oggi sono nascosti solo dall’obiettivo comune di entrare in Parlamento e superare i più o meno alti sbarramenti”.