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Il programma elettorale di Cdu e Csu punto per punto (con tanti sgravi fiscali)

“Per una Germania nella quale viviamo volentieri e bene”: questo il titolo del programma elettorale presentato ieri da Cdu e Csu (Unione). “Un programma che unisce e non divide”, ha detto Angela Merkel nel corso della presentazione dello stesso alla stampa: “Benessere e sicurezza per tutti, questo è il nostro programma orientato al tempo stesso verso il futuro, dove il lavoro e l’occupazione rappresentano i punti cardine attorno ai quale gira tutto”. Da qui per esempio la meta di raggiungere entro il 2025 una disoccupazione al di sotto del 3 per cento.

I PRIMI PASSI

L’attesa del programma elettorale di Cdu e Csu (Unione) è stata lunga, e già erano piovute critiche. Così anche la Cdu nelle ultime settimane aveva dato qua e là qualcosa in pasto alla stampa. Il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble aveva parlato di uno sgravio fiscale a beneficio di tutti per complessivi 15 miliardi di euro. Angela Merkel in un incontro con la Confindustria tedesca aveva ventilato anche l’idea di abolire gradualmente “soli”, il contributo di solidarietà, pari all’incirca al 5,5 per cento, in vigore dal 1991 in seguito alla Guerra del Golfo e poi mantenuto per contribuire ai costi della riunificazione. Ma erano giusto bocconi. Oggi invece, come da tempo annunciato, è avvenuta la presentazione ufficiale.

RIFORMA FISCALE

L’aliquota fiscale massima del 42 per cento dovrebbe in futuro essere applicata a partire da redditi di 60mila euro, mentre attualmente scatta a partire da 54mila euro. Si pensa inoltre all’abolizione graduale, cioè in 11 tappe da qui al 2030, del “soli”. Mentre l’Unione intende mantenere il cosiddetto “Ehegattensplitting”, cioè il sistema di ripartizione – “splitting” – in base al quale, per una coppia, sono previste due detrazioni di base e l’imposta è calcolata sommando i due redditi divisi poi in parti uguali. Il perché l’Unione non abbia colto l’occasione visto lo stato di salute dell’economia tedesca di modificare questo tipo di tassazione non è affatto chiaro. È, infatti, da anni, che la società tedesca attende la riforma di questa tassazione, percepita come estremamente ingiusta, perché responsabile di erodere qualsiasi aumento e penalizzante soprattutto per il coniuge che guadagna di meno.

CONTRIBUTO FIGLI

Fino a oggi l’importo non tassabile era di 7356 euro, il programma prevede invece che in un primo momento venga innalzato della metà della differenza tra lo stesso e l’imponibile non tassabile per un adulto (attualmente di 8820 euro). Inoltre, per non avvantaggiare chi guadagna già bene, verrà aumentato l’importo dell’assegno familiare di 25 euro al mese.

SOSTEGNO AI GENITORI

Una particolare attenzione viene posta alla famiglia, perché “è lei il futuro”, ha precisato Merkel. L’Unione intende introdurre un contratto di risparmio edilizio per chi ha figli. Il che significa che se una famiglia intende acquistare una casa, beneficerà dal momento che vi entra ad abitare e per i successivi dieci di un contributo statale pari a 1200 euro per figlio. Nel caso di acquisto della prima casa verrà a cadere anche l’imposta sull’acquisto. Si tratta di misure con le quali si intende anche contrastare l’aumento significativo degli affitti. Inoltre sono previsti incentivi per la costruzione di complessivi 1,5 milioni di nuovi appartamenti.

SCUOLA

Riguardo alla scuola Cdu e Csu hanno inserito nel programma il diritto dei bambini delle elementari alla scuola a tempo pieno. Diversamente dai socialdemocratici l’Unione non vuole invece l’asilo di infanzia gratuito per tutti. Questo perché, come fanno notare, la retta viene già calcolata in base al reddito. E i genitori con reddito basso o che percepiscono l’assegno integrativo (Hartz IV) comunque non pagano già ora la retta.

RICERCA E DIGITALIZZAZIONE

Digitalizzazione è la parola magica che mette il timbro futuro a questo programma. L’Unione ha deciso di aumentare gli investimenti per la ricerca passando dal 3 al 3,5 per cento del Pil. Inoltre è previsto un ministero per la digitalizzazione e un consiglio nazionale per la digitalizzazione oltre a corsi di aggiornamento per chi è già nel mondo del lavoro.

SICUREZZA INTERNA ED ESTERNA

Uno Stato forte. Il programma prevede nuovi investimenti nella sicurezza, tra questi l’assunzione di 15mila addetti nelle forze di sicurezza. Inoltre resta fissato l’obiettivo del 2 per cento del Pil da investire in spese militari. Un aumento di spese che andrà di pari passo però con l’aumento di spese per sostenere i Paesi in via di sviluppo. Tradotto significa che per ogni euro speso nella difesa ne verrà speso uno anche per gli aiuti allo sviluppo. In particolare verso l’Africa, continente per il quale il programma prevede anche un piano Marshall.

LAVORO

L’Unione intende raggiungere entro il 2025 un tasso di disoccupazione non superiore al 3 per cento.

IMMIGRAZIONE

Cdu e Csu si sono accordati sull’introduzione di una legge che regoli e faciliti l’arrivo dall’estero di forza lavoro specializzata. Un punto che è stato particolarmente difficile da digerire per i cristianosociali, tant’è che per metà luglio i bavaresi hanno annunciato un “Bayernplan”, cioè un documento programmatico nel quale inseriranno nero su bianco i punti non trattabili nel caso di vittoria elettorale dell’Unione. Tra questi rispunta il numero massimo di migranti che possono entrare in Germania e contro il quale Angela Merkel si è sempre opposta. Il Bayernplan si rende necessario agli occhi della Csu, non ultimo perché l’anno prossimo ci sono le regionali bavaresi.

I COMMENTI

Particolarmente scettico riguardo al programma si è mostrato il quotidiano liberal di Francoforte, Frankfurter Allgemeine Zeitung. Regali per tutti scrive, e dunque per nessuno veramente. Mentre la Süddeutsche Zeitung parla di “promesse” (lasciando sottintendere l’aggettivo “vaghe”). Un parere non condiviso però dal politologo Karl-Rudolf Korte, il quale a margine della presentazione lo giudicava un programma “decisamente più dettagliato e preciso di quello presentato per le elezioni del 2013”. Horst Seehofer, il capo della Csu, si è mostrato assai soddisfatto, sottolineando: “Noi abbassiamo le tasse senza dover tagliare i costi da un’altra parte. Mentre i socialdemocratici da una parte tagliano dall’altra aumentano”. Seehofer si riferiva tra l’altro all’intenzione dell’Spd di aumentare la pressione fiscale per i redditi superiori a 60 mila euro fino al 45 per cento, mentre la tassa per i redditi più consistenti, cioè a partire da circa 250 mila euro, passerebbe dal 45 al 48 per cento. Anche i redditi sui tassi di interesse dovrebbero essere tassati maggiormente, inoltre dovrebbe essere reintrodotta la tassa sull’eredità mente andrebbe abolita la tassazione ridotta per il settore alberghiero. A fronte di ciò l’Spd per esempio intende rimettere mano alle pensioni che non dovranno scendere al di sotto del 48 per cento dello stipendio medio di un tempo.

Ma al di là di similitudini in alcuni punti, vero è che l’elettore tedesco ora ha una visione piuttosto chiara delle due “offerte”. Come sottolineava il segretario generale della Cdu Peter Tauber, mentre il programma dell’Unione punta a uno sgravio fiscale, quello dell’Spd a una redistribuzione.



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