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Dissidenza 2.0: Chi è Hoder, il padre dei blogger iraniani

Dopo Lina Ben Mehnni, la blogger trentenne che fa tremare la Tunisia, è il turno dell’Iran e la storia di  Hossein Derakhshan nella serie “Dissidenza 2.0”, storie di blogger che fanno opposizione ai regimi sul web.

Quando a novembre del 2008 Hossein Derakhshan è tornato nella sua città natale, Teheran, non immaginava che le autorità si sarebbero azzardate ad arrestarlo. Dal 2000 viveva in Canada, Paese da cui aveva preso cittadinanza, e continuava a combattere gli abusi del regime di Mahmud Ahmadinejad attraverso il blog “Editor: Myself” (oggi censurato). Derakhshan era diventato un nome noto, conosciuto a livello internazionale come “Hoder, il blogfather iraniano”; un elemento scomodo per avere tradotto in persiano un programma per creare la piattaforma dei blog. Grazie a questo strumento sono spopolati circa 100mila siti che raccontavano e denunciavano la vita – e i problemi – dei giovani in Iran.

Così il 30 dicembre di quell’anno, Alireza Jamshidi, portavoce del sistema giudiziario dell’Iran confermò la detenzione. Senza spiegare le accuse. Si è detto che l’arresto era collegato ad un viaggio di Derakhshan in Israele ma nulla è stato confermato. La spiegazione delle autorità è stata che il ragazzo era collaboratore degli “Stati nemici” ed era sotto arresto alla Corte Rivoluzionaria Islamica. Il processo giudiziario era soltanto agli inizi.

Nato nel 1975, Hossein Derakhshan è iraniano ma anche canadese. Si è laureato in Sociologia all’Università Shahid Beheshti a Teheran. Dopo un master in studi orientali e africani all’Università di Londra ha proseguito la sua formazione in sociologia a Toronto.

Un’iniziativa di Reporter senza frontiere e Internet sans frontiéres, insieme alla Campagna Internazionale per i Diritti Umani in Iran, hanno sostenuto la difesa di Derakhshan. Ma due anni dopo l’arresto – e qualche mese di libertà dopo avere pagato 1,5 milioni di dollari – ha subito una condanna a 19 anni e mezzo di carcere. Il pubblico ministero iraniano voleva per lui la pena di morte.

Oggi Derakhshan è nel carcere di Evin, al nord di Teheran, insieme ad altri giovani blogger dissidenti: Bahman Ahmadi, Jila Baniyaghoub, Hengameh Shahidi, Hossein Ronaghi-Maleki e Mehdi Khazali. Un suo compagno nella dissidenza digitale, il blogger Sattar Beheshti, è morto dietro alle sbarre a Evin il 3 di novembre sotto gli occhi della polizia.

Ecco un’intervista a Derakhshan quando era in libertà



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