In campagna elettorale ne ha parlato poco, ma durante il suo secondo mandato presidenziale Barack Obama potrebbe dare impulso all’azione per contrastare i cambiamenti climatici. E lo potrebbe fare a colpi di decreti, scavalcando l’ostruzionismo repubblicano al Congresso, scrive Business Insider, dove l’opposizione a questi temi porta in dote i finanziamenti dei petrolieri.
La linea sembra essere stata traccia nei primi discorsi ufficiali dall’elezione. L’ultimo quello sullo Stato dell’Unione di due giorni fa in cui Obama è tornato a rimarcare la necessità di proteggere le future generazioni. Per il presidente le mancate azioni contro il cambiamento climatico sono state il grande fallimento del suo primo quadriennio alla Casa Bianca. “Comprende che questo sarà il problema centrale per la sua amministrazione durante il secondo mandato”, ha detto John Podesta, già capo del Gabinetto durante la presidenza Clinton, al Rolling Stone magazine.
Tra le mosse attese da Obama la riduzione del 26 per cento entro il 2020 delle emissioni di diossido di carbonio delle centrali a carbone esistenti proposta presentata di recente dalla National Resources Defense Council. Misure simili possono essere prese anche per le emissioni di metano
Serve tuttavia un leader forte capace di guidare l’Agenzia per la protezione ambientale contro il fuoco di sbarramento repubblicano, scrive BI. C’era Lisa Jackson, alla guida dell’Epa, ma ora ha deciso di lasciare. Un primo tassello potrebbe invece essere la nomina di John Kerry a segretario di Stato, in particolare se dovesse dimostrarsi capace di trattare bilateralmente con Pechino sul tema.