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Napolitano, Obama e la preferenza Usa per un governo Bersani-Monti

Niente dietrologie. Giusto il commiato, la considerazione del suo ruolo storico e lo stretto rapporto di stima e fiducia con il presidente degli Usa, Barack Obama. Ma il significato della visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Washington va oltre le cortesie diplomatiche. I due presidenti parleranno la stessa lingua per spiegarsi cosa sta succedendo a Roma. Lo scenario italiano, spiega in una intervista a Formiche.net Riccardo Perissich, vice presidente esecutivo del Consiglio per le Relazioni fra Usa e Italia, resta di difficile comprensione sull’altra sponda dell’Atlantico.

Perché lo stop al governo di Mario Monti? Come inquadrare il ritorno in campo del leader del Pdl, Silvio Berlusconi? Ecco la conversazione con Perissich, già direttore Affari Pubblici ed Economici in Pirelli e Telecom, per vent’anni alla Commissione Europea dove ha anche ricoperto il ruolo di direttore generale per il Mercato Interno e gli Affari Industriali.

Il rapporto di fiducia tra Napolitano e Obama

La visita di commiato negli Stati Uniti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “è molto importante per lo stretto rapporto di fiducia instaurato da Obama con lui e con il premier Monti”, osserva Perissich. “Obama sa che ci sono elevatissime probabilità che questi due rappresentanti non saranno più al loro posto tra qualche mese, quindi immagino che Napolitano farà quello che ha sempre fatto durante le sue visite: spiegare la situazione italiana, costruendo possibili scenari e permettendo agli Stati Uniti di capire l’orientamento della politica italiana”, prosegue.

La confusione sugli sviluppi politici italiani

Chiarire gli sviluppi italiani è necessario se si considera il disorientamento in Usa sul nostro Paese. “Come molti stranieri – sottolinea Perissich – l’America ha riposto grande fiducia in Monti, ma non sono riusciti a capire nel dettaglio il perché della fine della legislatura, che non è stata ben spiegata. Ci si aspettava, ingenuamente, il proseguimento del lavoro di Monti, ma l’opinione pubblica si è invece scontrata con delle dinamiche politiche che sono diverse e complicate”.

Su chi punta l’America per la corsa a Palazzo Chigi

Ma cosa si aspettano ora gli Stati Uniti dall’Italia? Quali sono la coalizione e il leader che vengono visti con più favore dall’opinione pubblica e dalla Casa Bianca? “Dai commenti statunitensi, l’opinione diffusa auspica un governo che veda presenti il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, e lo stesso Monti. Ancora una volta – evidenzia – sono stati sorpresi dal ritorno in scena di Silvio Berlusconi e dalla crescita del Pdl nei sondaggi, anche se dall’estero si tende spesso ad un’eccessiva semplificazione nelle analisi”. E il fenomeno Grillo, “gli americani lo capiscono anche meno della rimonta di Berlusconi”.

La visita di Napolitano serve dunque a spiegare e a chiarire: “Il presidente italiano è molto popolare negli Usa, e, come primo dirigente del partito comunista italiano a ricevere un visto per recarsi in visita negli Stati Uniti, riveste una dimensione storica che neanche Monti ha”, conclude Perissich.


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