Vi racconto la storia di Alain. Una didascalia di qualche anno fa. Alain era il dentista dei Rom di Tor Cervara a Roma. Dentista, va da sé e questo lo fa attualissimo, privo di laurea e privo di diploma di odontotecnico. Un medico, un finto medico, privo dei titoli per l’esercizio della professione. Alain era, all’epoca della didascalia, un immigrato in regola con il suo mutuo per la casa, con la moglie che lavorava part-time in una farmacia. I figli al liceo. Una storia, insomma, pappa reale per qualsiasi direttore di RaiTre.
Ebbene, la Polizia lo coglie, con tutti i suoi ferri del mestiere, mentre esercita il suo hobby preferito, quello di cavare i denti ai rom che, tra il fango delle discariche, ululano a causa del sobborgo che staziona nel proprio cavo orale. Mentre lui, Alain, con l’oro metteva ordine in quelle povere fauci facendone altro che cavo, caveau orali.
Alain fu sospeso dall’esercizio della sua professione, i suoi ferri sequestrati. Ai rom di Tor Cervara rimase la disperazione. Perché i rom di Alain, libanese fuggito trent’anni fa dal suo paese durante la guerra civile, si fidavano. Perché Alain che conosceva il fango, poteva ascoltarne i lamenti, abusivo tra abusivi, con deontologia esemplare.
E, infine, per completare questa didascalia, che trova sponde nell’attualità, segnalo il volume Gstaad 95/98, Instar Libri, scritto da Arnon Grunberg alias Marek van der Jagt, eccentrico scrittore olandese che vi catapulterà in una storia avvincente e allucinata di due protagonisti dell’antimondo.
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