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La lettera-truffa di Berlusconi sull’Imu e le reazioni-bufala

La mossa elettorale è truffaldina, non si discute. Pure Giuliano Ferrara, che pure nutre ancora qualche simpatia politica per Silvio Berlusconi, l’ha riconosciuto. La lettera con cui il leader del Pdl promette in caso di vittoria la restituzione dell’Imu con tanto di facsimile del modulo da presentare alle Poste è di sicuro un mezzo indegno di una campagna elettorale di un Paese civile. Ma evidentemente la voglia berlusconiana di rimonta, vera o presunta, ha abbacinato le menti più lucide del centrodestra.

Però anche alcune reazioni, comprensibilmente irritate per l’abnorme trovata fiscale a sfondo elettorale del Cav., sono state sopra le righe. Forse per l’inevitabile effetto comunicativo, forse per ansia della notizia ad effetto, forse per puro caso, si è innescato un processo giornalistico per cui si è rafforzata l’idea secondo cui in tutt’Italia si stavano creando file ai patronati dei sindacati e agli uffici postali. File di cittadini con la smaniosa volontà di comprendere, avere informazioni e magari avviare già la pratica del rimborso alle Poste.

Sarà vero oppure no, è arduo saperlo. Ma un articolo odierno del Giornale con testimonianze e virgolettati non anonimi smontano in parte l’enfasi.

Resta, comunque, il caso del politico da Totò truffa.

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