Sarà con tutta probabilità uno tsunami di nome e di fatto quello che emergerà dalle urne. E forse i sondaggi che circolano, anche se non possono essere pubblicati, fotografano una situazione che può riservare ulteriori sorprese visto il livello di astensione.
C’è chi sostiene che il Movimento 5 Stelle capitanato da Beppe Grillo potrebbe addirittura giungere al 30%, agguantando una vittoria che peraltro il comico genovese in piazza San Giovanni a Roma già pregustava quando ha definito il M5s primo partito in Italia.
Sarà così? Vedremo. Sta di fatto che l’astensione potrebbe aver penalizzato in particolare il Pdl e la Lega, intaccando oltre ogni previsione quella rimonta che Silvio Berlusconi ha vantato da settimane.
Nella girandola di ipotesi (tutte da verificare dati ufficiali alla mano) c’è pure un risultato al di sopra delle attese del Pd di Pierluigi Bersani in Lombardia. E, per restare su un livello regionale, quello Grillo rischia di diventare il primo partito in Sicilia, facendo così scattare il premio di maggioranza.
Insomma, uno tsunami grillino non solo evocato o invocato.