Il 30 settembre si è tenuta a Parma la seconda giornata della seconda festa nazionale di ReteDem. Un gruppo che nasce nel 2015 come area di minoranza della sinistra PD e che ad oggi è un’associazione indipendente.
Sergio Lo Giudice, Presidente ReteDem ha introdotto sul palco di Parma Andrea Orlando e Giuliano Pisapia, intervistati poi da Carugati, giornalista de La Stampa e di Huffington Post.
Alleanze, legge elettorale, prospettive di coalizione (o di convivenza) sono stati alcuni dei principali temi discussi dagli ospiti. Il senso del PD oggi e la prospettiva per un centro sinistra davvero ampio, inclusivo, plurale.
Alla festa ReteDem una sala gremita di persone venute per ascoltare e capire quali possono essere i prossimi passi per questo centro sinistra. Una platea attenta e rispettosa.
Ma al di là delle questioni strategiche sta soprattutto una visione di Paese e di Politica alternativa a quella che il PD ha offerto fino ad oggi. Sulla scia di una convinzione: l’essere autosufficienti. E Orlando ricorda: quel 40% ci ha dato un po’ alla testa. Ed ha ragione.
Pisapia è pontiere e afferma: sono più le cose che ci uniscono, di quelle che ci dividono.
L’obiettivo è chiaro: tessere un rapporto, ricucirlo. E non è un caso se questo accade alla festa nazionale di ReteDem, una rete, appunto, di militanti, attivisti, dirigenti locali e nazionali, che si è posta come obiettivo la creazione di spazi di incontro per annodare, riallacciare relazioni.
Il dialogo tra gli ospiti è pacato, discutono di cosa intendono per campo aperto della sinistra. Parlando dei rapporti difficili con MDP e con i numerosi mal di pancia di chi, dentro e fuori al PD, guarda a questa perdurarnte vicinanza con Alfano con forte scetticismo e (giustificato) fastidio.
Quale idea di Paese ha il PD? Quali sono i valori che ancora possono essere considerati comuni e imprescindibili per un’azione politica efficace e di “sinistra”? Quali sono gli spazi che si possono ancora trovare per riconquistare la fiducia di milioni di cittadini che in questi ultimi 4 anni hanno abbandonato il partito, e le urne?
Temi aperti e complessi.
Alla festa ReteDem nella prima giornata erano state già affrontate alcune questioni spinose: dal decreto Minniti alle relazioni con la Libia, dalla questione dell’accoglienza alla tutela dei diritti. Uno spazio importante lo ha rivestito la discussione sulla Germania. Sulle elezioni che hanno visto il trionfo di AfD e la perdita di consenso per CDU ed SPD. Poi la questione della legalità.
Appassionato l’intervento di Davide Mattiello, il deputato PD antimafia tra i fondatori di ReteDem, che parla della gioia per l’approvazione del Codice Antimafia, e delle numerose resistenze che ha incontrato durante questi anni, malgrado l’appoggio anche del CSM alla proposta. Ed è lo stesso Anddrea Orlando, durante il suo intervento che ricorda il grande risultato politico raggiunto.
Poi i temi del lavoro e dell’economia: dal Jobsact all’innovazione, dalla digitalizzazione agli effetti della globalizzazione sull’economia del Paese.
Numerosi gli applausi che si alzano dalla platea alle parole di Pisapia e Orlando quando citano la necessità di combattere insieme, di ritrovarsi, di evitare a tutti i costi la vittoria delle destre. Pisapia sottolinea una cosa importante: i miei avversari sono i populismi e le destre. I miei nemici i fascisti e i neo-nazisti che tornano.
Il messaggio è chiaro: facciamo lo sforzo di raggiungere un punto di incontro, per realizzare quel centro sinistra ampio e plurale che serve al Paese.