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Vi spiego chi ha vinto e chi ha perso le elezioni

Nel caos dei risultati che regna su questa tornata elettorale, ci sono alcuni punti indiscutibili con cui i partiti dovranno fare i conti. Parola di Antonio Valente, direttore di Lorien Consulting, al quale Formiche.net ha chiesto di fare un po’ di chiarezza.

Italia reloaded

Un po’ come il secondo episodio di Matrix, spiega il sondaggista, “l’Italia è reloaded, sta cambiando veramente. E un quarto degli elettori ha scelto di non andare a votare, un dato altissimo e inammissibile, checché ne dica il ministro Cancellieri”.

Se la maggioranza diventa minoranza

Sommando i risultati di Movimento Cinque Stelle, Scelta civica di Mario Monti e Fare per fermare il declino, fa notare Valente, “emerge che oltre il 35% degli italiani ha votato qualcosa di diverso dai partiti tradizionali. E ciò significa anche che i due partiti di maggioranza sono diventati partiti di minoranza nel Paese: Pd e Pdl non raggiungeranno insieme neanche il 35% dell’elettorato”.

Da sistema bipolare a multipolare

I numeri che ci consegnano queste elezioni portano con sé un esito inequivocabile secondo il direttore di Lorien Consulting: “Il sistema bipolare è inesistente, ora ci sono almeno quattro poli in Italia: sinistra, destra, centro e Movimento 5 Stelle”.

Chi vincerà e cosa dovrà fare

Tutti i sondaggi, chiarisce Valente, dicono una cosa: “Il vantaggio netto è del centro-sinistra che supererà la maggioranza alla Camera mentre al Senato si fermerà al 33%. Il movimento grillino raggiungerà valori inimmaginabili, diventando il secondo partito e addirittura il primo in Sicilia. Il Pdl è un partito finito, sotto al 20% (28% la coalizione di centro-destra al Senato)”. Per questo il sondaggista si sente di dare un consiglio al Pd: “Non abbiate paura di governare, la governabilità è possibile sia alla Camera che al Senato se non fate i ‘choosy’. Per chi ha vinto c’è l’obbligo di cercare mediazioni, di trovare una nuova sintesi di alleanze, una piattaforma di gestione condivisibile con le forze inedite emerse da questo voto. L’errore più grande sarebbe tornare alle urne…”.

 

 

 



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