Roma apre le porte alla 12esima edizione della Festa del cinema. “Una festa, non un festival”, sottolinea il direttore artistico Antonio Monda, già confermato fino al 2020. “Ho tolto tutte le principali caratteristiche di un festival: la competizione, la giuria, la madrina e le vallette”. Una rivoluzione che il pubblico sembra apprezzare, con un incremento delle prevendite dell’11% rispetto allo scorso anno.
Ad aprire le danze stasera una splendida Rosamund Pike, protagonista con Christian Bale di Hostiles. Il western diretto da Scott Cooper, ispirato ai classici di John Ford, affronta con ritmo languido e a tratti frustrante un tema tradizionale del genere: il rapporto con i nativi americani attraverso un viaggio epico in cerca della redenzione. Moonlight, lungometraggio di apertura della scorsa edizione, vinse l’Oscar come miglior film e chissà che Roma non porti fortuna anche questa volta e regali a Christian Bale un’altra statuetta.
Il programma è fitto. Christoph Waltz, l’attore austriaco adorato da Tarantino, apre la carrellata degli “Incontri ravvicinati” che si confermano il momento più interessante della kermesse. Già sold out quello con Jake Gyllenhaal di domenica 29, ma la star più attesa è forse David Lynch, che riceverà il premio alla carriera da Paolo Sorrentino giovedì 4. La lista delle star include anche Nanni Moretti, Chuck Palahniuk, Vanessa Redgrave.
Colpisce la sostanziale assenza di film nazionali: Una questione privata dei fratelli Taviani, con Luca Marinelli e Valentina Billè, in programma per domani, è l’unico italiano sui 39 della selezione ufficiale. Il tricolore è comunque presente nella sezione delle edizioni speciali con due titoli: Nysferatu di Andrea Mastrovito, cartoon ispirato al primo vampiro della storia del cinema in trasferta a New York (verrà proiettato il 3 novembre) e The Place di Paolo Genovese, atteso al varco dopo il boom di Perfetti sconosciuti, che chiuderà la Festa il 4.
Quella di Roma è una vetrina che intende proporre il meglio della produzione internazionale più recente (fra i titoli più attesi figurano Logan Lucky di Steven Soderbergh, Detroit di Kathryn Bigelow, Last Flag Flying di Richard Linklater), dal cinema più raffinato per addetti ai lavori a quello più popolare, con una sezione dedicata ai “Film della nostra vita”: sette musical individuati dal Comitato di selezione con incontri di approfondimento tra autori e pubblico.
E a proposito di musica, ecco i documentari su due leggende, Bob Dylan e Maria Callas, mentre lo sport sarà rappresentato da Ferrari: Race to Immortality di Daryl Goodrich, da Borg McEnroe di Janus Metz e I, Tonya di Craig Gillespie, sulla pattinatrice Tonya Harding.
L’organizzazione ha deciso di far uscire la Festa dall’Auditorium e coinvolgere tutta la Capitale, portando film ed eventi anche in altri spazi come il Policlinico Gemelli e il carcere di Rebibbia. In programma anche due imperdibili mostre sul rapporto tra cinema e moda: Fendi studios al Palazzo della Civiltà Italiana, immersione interattiva nei film a cui la maison ha collaborato e Scatti di cinema & moda all’Hotel de Russie una rassegna di sofisticati scatti ad attori e attrici che hanno interpretato il connubio tra le due arti.