Skip to main content

Che cosa dice il rapporto dei diplomatici Ue su Israele

Gli insediamenti israeliani a Gerusalemme est sono il maggiore ostacolo al processo di pace in Medio Oriente. L’accusa arriva dall’annuale rapporto dei diplomatici dell’Unione europea a Gerusalemme e Ramallah, che chiedono l’imposizione di sanzioni contro i coloni israeliani. Quelle dei rappresentanti europei sono soltanto raccomandazioni.

“Se continua l’attuale politica israeliana, in particolare la colonizzazione, la prospettiva di Gerusalemme come futura capitale dei due Stati, Israele e Palestina, diventerà impraticabile”, scrivono i capi missione dell’Ue criticando la costruzione degli insediamenti come “sistematica, deliberata e provocatoria”.

Il documento chiede inoltre di applicare l’accordo di associazione tra Israele e l’Ue affinché i prodotti delle colonie non ricevano un trattamento privilegiato e la loro provenienza sia ben chiara così da permettere una scelta consapevole ai consumatori.

Le missioni diplomatiche devono costruire ponti, non incoraggiare allo scontro, è la replica del portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Yigal Palmor che accusa i diplomatici di aver fallito nella loro missione.

L’ennesimo segno di tensione tra Bruxelles e Israele, con l’Europa che si oppone alla costruzione degli insediamenti nella parte orientale della città santa, annessa nel 1967 senza tuttavia il riconoscimento internazionale, in particolare a Har Homa, Gilo e Givat HaMatos. Nel solo 2012 sono state presentate richieste per 2,366 nuove unità, il doppio del totale dei tre anni precedenti. Tema particolarmente sensibile è inoltre il progetto edilizio per la costruzione di oltre 3.000 unità nella cosiddetta zone E1, di fatto un tampone tra Gerusalemme est e la Cisgiordanaia annunciato in risposta al voto dell’Assemblea Nou che lo scorso novembre riconobbe la Palestina come stato osservatore.


×

Iscriviti alla newsletter