Nuovi accordi di cooperazione scientifica e tecnologica durante la Settimana dell’innovazione italo-cinese. In occasione del viaggio in Cina del presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) Massimo Inguscio, dal 12 al 14 novembre, dove ha preso parte la ministra dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Valeria Fedeli, il Cnr ha firmato due nuovi accordi di collaborazione scientifica.
LA SETTIMANA DELLA SCIENZA
La missione italiana in Cina è avvenuta in occasione dell’ottava edizione della ‘Settimana della scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione Italia-Cina’. Si tratta di un evento che si svolge ad anni alterni nei due Paesi, frutto di una collaborazione ormai quasi quarantennale e che ha previsto l’organizzazione di oltre 30 seminari tematici e 600 incontri. In questa occasione sono stati illustrati i risultati dei progetti di ricerca finanziati dai due Paesi nel settore delle biotecnologie e della medicina, delle nano-scienze e dei materiali avanzati, della fisica delle particelle, dell’aerospazio e dell’urbanizzazione sostenibile.
IL PROGRAMMA
Fedeli e Inguscio domenica 12 hanno visitato la Scuola italiana d’Ambasciata di Pechino e incontrato la comunità scientifica e accademica italiana in Cina presso l’Istituto italiano di cultura. La giornata di lunedì 13 è stata dedicata alla cerimonia della firma del primo dei due accordi, tra Cnr e Nsfc e a seguire si sono svolti altri incontri con le istituzioni cinesi, tra cui quello con il ministro della Scienza e della tecnologia Wan Gang. Martedì 14 Inguscio ha firmato l’accordo con il Most, aprendo di fatto la ‘settimana dell’innovazione’. La missione è stata anche l’occasione per mettere in programma le aree tematiche su cui si concentrerà il prossimo avviso congiunto da pubblicare con le Autorità di Pechino nel 2018, per raccogliere nuovi progetti scientifici bilaterali da finanziare nel triennio successivo.
GLI ACCORDI DEL CNR
Il primo accordo del Cnr è stato siglato con il Ministry of Science and Technology of the People’s Republic of China (MOST) mentre il secondo con la National Natural Science Foundation of China (NSFC).
IL COMMENTO DI INGUSCIO
“Come evidenziato da Papa Francesco durante il recente colloquio con Paolo Nespoli e gli altri astronauti in missione spaziale, ‘la Terra è fragile, siamo tutti rappresentanti della famiglia umana e tutti dobbiamo collaborare per proteggerla’. La ricerca e le collaborazioni scientifiche strategiche di lungo periodo, come quelle tra Italia, Unione Europea e Cina di cui si è parlato durante gli incontri di questi giorni, sono fondamentali”, ha affermato il presidente del Cnr Massimo Inguscio.
I RAPPORTI ITALIA-CINA
“L’Italia, la Ue e la Cina, sia a livello politico sia con i propri scienziati e ricercatori, hanno avuto e continueranno ad avere un ruolo determinante per gli Accordi di Parigi del 2015 e i futuri traguardi della salvaguardia e cura dell’ambiente. Grazie agli accordi di collaborazione scientifica e tecnologica firmati dall’Italia in questi giorni, alla presenza della ministra Fedeli e del sottoscritto, con il Ministry of Science and Technology of the People’s Republic of China e con il presidente della National Natural Science Foundation of China, si rafforzerà il lavoro scientifico e di ricerca a livello strategico di lungo periodo in diversi campi multidisciplinari e settori all’avanguardia, con benefici futuri sulla qualità della vita e salute delle persone e dell’ambiente, la cura e valorizzazione del patrimonio storico culturale, le comunicazioni e tecnologie quantistiche”, ha sottolineato Inguscio.