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Come l’estrema destra seduce il Brasile

Mentre in Cile la coalizione della sinistra si sta battendo alle elezioni presidenziali (qui l’analisi di Livio Zanotti per Formiche.net), in Brasile la destra sta prendendo sempre più forza.

Il deputato e militare brasiliano, Jair Bolsonaro (nella foto), probabilmente futuro candidato dell’estrema destra alla presidenza del Brasile nelle elezioni del 2018, è stato condannato a pagare un indennizzo per danni morali provocati da commenti omofobi.

Bolsonaro, che resta al secondo posto nei sondaggi per le presidenziali brasiliane, dovrà pagare 150mila reales (circa 46mila euro) al Fondo di Difesa dei Diritti Diffusi (FDDD), un’organizzazione creata dal ministero per la Giustizia che cerca di promuovere azioni contro la discriminazione e danni ambientali. La condanna è stata imposta dal Tribunale di Giustizia dello Stato di Rio de Janeiro, a seguito della denuncia imposta dalle organizzazioni di difesa di diritti della comunità Lgbt. Bolsonaro è accusato di discriminazione per un’intervista concessa ad un programma di tv nel 2011 nella quale ha sostenuto che non ha figli gay perché li ha cresciuti con “una buona educazione”. Questa non è la prima volta che Bolsonaro è protagonista di polemiche in Brasile: aveva già detto che molti artisti brasiliani “meritano di essere fucilati” e che alle presidenziali si candiderà in nome di chi, come lui, difende il regime militare che governò il Brasile tra il 1964 e il 1985. In un’altra occasione disse che non stuprerebbe una deputata socialista perché, secondo lui, non merita nemmeno quello. Nel 2011 ha dovuto rispondere ad un processo disciplinare dinanzi al Congresso per la distribuzione di volantini contro gli omosessuali.

BOLSONARO NEI SONDAGGI

Bolsonaro è il deputato più votato nello Stato di Rio de Janeiro ed è secondo nei sondaggi, con il 20 per cento, preceduto dall’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che probabilmente sarà inabilitato per una condanna di corruzione.

Secondo i sondaggi di Datafolha, più del 60 per cento dei votanti di Bolsonaro sono giovani under 34 anni. Per Mauro Paulino, direttore di Datafolha, il fenomeno di questo politico-militare si alimenta “dalla paura che regna nella società brasiliana”. Circa il 60 per cento degli abitanti del Paese confessa di vivere in un territorio dominato dalla criminalità. Ogni anno 60mila brasiliani vengono assassinati e la vendita di armi è aumentata dal 30 per cento al 43 per cento negli ultimi quattro anni. Tuttavia, dal 2013 i difensori dei diritti omosessuali sono passati dal 67 per cento al 74 per cento.

ODIO E DISCRIMINAZIONE

Sui social network – e non solo – sono aumentati i messaggi discriminatori e di apologia alla tortura e la dittatura: “Artisti e femministe fomentano la pedofilia”; “L’ex presidente Fernando Henrique Cardoso è responsabile delle privatizzazioni nella storia del Brasile”, “Anche il nazismo è nato dalla sinistra”, sono alcuni degli slogan. A Sao Paolo la filosofa Judith Butler ha rischiato di essere aggredita da un gruppo di militanti dell’estrema destra che urlavano “bruciate la strega”. Altri artisti – tra cui Caetano Veloso – devono rispondere su inchieste su pedofilia promosse dal senatore e pastore Magno Malta.

IL MOVIMENTO BRASIL LIVRE

Uno dei più famosi è il Movimento Brasil Livre (MBL), che un anno fa sembrava essere il volto nuovo della politica brasiliana con una proposta anti-corruzione e liberal-economica. Ora invece è una formazione che accusa artisti, giornalisti e leader della sinistra e difende la vendita di armi in Brasile.

UN FENOMENO PERICOLOSO

Per Pablo Ortellado, professore di Gestione di Politica Pubblica dell’Università di Sao Paolo, in Brasile si vive un fenomeno di ascesa dei conservatori laici. In un’intervista al País di Spagna, l’analista ha spiegato che sta succedendo in tutto il mondo, specialmente negli Stati Uniti, ma in Brasile ha un colore proprio. La destra sta sfruttando i canali di comunicazione organizzati “per la destituzione di Dilma Rousseff. Su quell’onda, si è creato un nuovo movimento conservatore con un discorso anti-sistema e molto opportunistico, perché nemmeno loro credono a quello che stanno dicendo. È davvero preoccupante”.



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