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Mps, ecco che cosa farà Morelli per rispettare le indicazioni della Bce sugli Npl

mps marco morelli

Per Mps potrebbe esserci piena contestualità temporale tra la nomina del nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Alessandro Falciai e l’avvio della pulizia dell’attivo. A metà dicembre, infatti, la banca senese guidata da Marco Morelli (in foto), dovrebbe compiere il primo passaggio della manovra concordata con Bce: il trasferimento del portafoglio da 26 miliardi lordi dai libri della banca alla società veicolo (tecnicamente special purpose vehicle) su cui sarà incardinata la cartolarizzazione.

LE RICHIESTE DI FRANCOFORTE

Francoforte ha infatti chiesto al Monte di ripulire integralmente l’attivo dalle sofferenze maturate fino al 31 dicembre 2016, un’operazione che la banca completerà entro il giugno dell’anno prossimo. Dopo il trasferimento dello stock, la spv emetterà gli abs nelle consuete tre tranche di seniority (senior, mezzanine e junior). Solo la mezzanine da oltre un miliardo, però, sarà subito collocata a un investitore, cioè Atlante 2, mentre la banca sottoscriverà le altre due tranche per qualche mese.

I DETTAGLI DELLE OPERAZIONI

Nel dettaglio al fondo gestito da Quaestio sgr andrà il 95% della mezzanine, mentre il resto rimarrà a Mps in ottemperanza all’obbligo di retention previsto dalla normativa europea sulle cartolarizzazioni. Nel frattempo, procederà il lavoro per l’ottenimento della garanzia pubblica (Gacs). Già nel mese di ottobre Siena aveva proceduto alla nomina dei servicer Cerved e doBank. Definito il loan data tape, ossia l’archivio strutturato del portafoglio, in queste settimane i servicer sono al lavoro sul business plan, cioè sostanzialmente sul piano di recupero. La stesura del documento potrebbe concludersi solo all’inizio del 2018, viste le dimensioni del portafoglio, che risulta uno dei più ampi mai arrivati sul mercato. È pur vero, però, che i professionisti di doBank conoscono già buona parte delle posizioni, dal momento che proprio l’anno scorso Italfondiario realizzò un primo esame approfondito del portafoglio crediti del Monte.

GLI OBIETTIVI DI MORELLI

Una preview del business plan potrebbe essere inviata per fine anno alle agenzie di rating, anche se l’esame definitivo dovrebbe svolgersi nel 2018. L’obiettivo della banca è ottenere la garanzia pubblica entro marzo-aprile, in modo da poter emettere la tranche senior sul mercato nei tempi previsti. Nel dettaglio la garanzia scatterà sui titoli senior A1, dall’importo complessivo di 3,25 miliardi, che saranno collocati insieme ai senior A2, mentre Atlante 2 entrerà nuovamente in azione aggiudicandosi il 95% dei titoli junior per 686 milioni con contestuale deconsolidamento del portafoglio. Proprio l’effetto leva sulla senior consentirà a Mps di chiudere l’operazione con un prezzo superiore alla media di mercato che, come annunciato nel luglio scorso, si attesterà al 21% del valore nominale. È previsto inoltre un earn out a favore di Mps pari al 50% dell’extra rendimento qualora il profitto realizzato sui titoli junior risulti superiore al 12% annuo. Tornando al prezzo, lo sconto è inferiore a quello che si è visto nelle ultime operazioni con Gacs, ma le dimensioni in gioco rendono impraticabile qualsiasi tipo di paragone. Basti pensare, a titolo di esempio, che il Credito Valtellinese ha cartolarizzato uno stock di soli 1,4 miliardi, mentre l’operazione annunciata in estate da Carige ammontava a 938,3 milioni.

LE TRATTATIVE FRA SIENA E FRANCOFORTE

Particolare attenzione andrà poi agli effetti contabili dello smaltimento. Una delle condizioni preliminari discusse con Bce è l’esenzione sui modelli di loss given default, cioè il meccanismo di penalizzazione patrimoniale innescato dalle grandi cessioni di crediti deteriorati. La sospensiva sarebbe già stata negoziata, ma di certo rasserena gli animi il fatto che il parlamento europeo stia lavorando su un provvedimento di ampio respiro su questo tema, come anticipato da MF-Milano Finanza dello scorso 24 novembre. Nella bozza dell’organo è previsto che una banca possa escludere le grandi vendite dalle stime della Lgd. In tal caso l’istituto deve avvisare l’autorità competente su portata, composizione e tempi delle cessioni. Le autorità avranno al massimo cinque giorni a partire dalla notifica per opporsi alla deroga.

LE INDISCREZIONI

Di certo la cartolarizzazione di Mps sarà la più impegnativa finora arrivata sul mercato. Proprio in questi giorni, intanto, starebbe entrando nel vivo anche una seconda operazione, seppure di dimensioni inferiori: si tratta dell’operazione con garanzia pubblica che Unicredit ha avviato sul portafoglio Fino, ceduto nella prima metà dell’anno a Fortress e Pimco.

(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza)



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