La forma, si sa, è anche sostanza. E di questo è sempre stato convinto Mario Monti, attento a una moralità non solo formalistica che tutti gli riconoscono.
Ciò detto, qualche incrinatura di questo profilo è avvenuta. La giornata di oggi è emblematica.
L’incontro a Palazzo Chigi con Matteo Renzi non era, ovviamente, solo un incontro a carattere istituzionale, come ha tenuto a precisare il sindaco di Firenze, prima di andare a un vero appuntamento istituzionale, all’associazione nazionale dei comuni italiani (Anci).
Infatti fonti della presidenza del Consiglio alle agenzie hanno sottolineato che fra Monti e Renzi c’è stato uno “scambio di vedute e opinioni sulla situazione politica attuale”.
Con un altro inquilino a Palazzo Chigi (ovvero Silvio Berlusconi) si sarebbe sicuramente scatenata una campagna mediatica con vesti stracciate degli indignati in servizio permanente effettivo.
Forse questa volta non succederà. D’altronde l’incontro è propedeutico per un obiettivo altamente istituzionale: la formazione di una sorta di grande coalizione nella prossima campagna elettorale…
Tutto lecito. Tranne la sede per incontri propedutici a partiti politici o a grandi coalizioni.
Palazzo Chigi non è Palazzo Monti.