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La ricetta di Parisi per fare ripartire il mercato del lavoro

È il panel dedicato alla riforma del mondo del lavoro a chiudere la prima delle due giornate di Megawatt – Energie per l’Italia, la “Leopolda color giallo” di Stefano Parisi durante la quale sarà annunciato il nome del suo nuovo soggetto politico e verrà illustrato il programma di governo da sottoporre agli elettori.

“FINITO IL TEMPO DELLA LINEARITA'”

“Non esiste più la linearità che ha caratterizzato e scandito i ritmi di vita di buona parte del secolo scorso” scandisce Emmanuele Massagli (in foto) già coordinatore della Segreteria Tecnica del Ministero del lavoro e consulente del ministro del Lavoro Sacconi negli anni 2009-2011. “Mi riferisco – illustra il docente universitario – al fatto che prima si stesse a scuola per circa 20 anni, si lavorasse per quasi 40 per poi andare in pensione. Con la fine degli Anni ’90 il mondo è cambiato, eppure tutto il sistema italiano, dalla scuola al welfare, è stato fatto negli Anni ’60-’70. Scuola, lavoro, sanità, pensioni – fa notare il ricercatore – sono state edificate per rispondere alle esigenze della società della linearità. Oggi siamo in quella della discontinuità”.

“GUARDIAMO IL FUTURO CON UNA POLAROID IN BIANCO E NERO”

“Le leggi è facile farle ma difficile cambiarle” denuncia Massagli. “Oggi non esiste più la separazione tra le fasi della vita: scuola, lavora, pensione. Gli studenti per essere competitivi devono già iniziare a lavorare e a formarsi durante il periodo scolastico. Chi lavora deve essere pronto a cambiare spesso occupazione, a riciclarsi, a mutare ambiti mentre chi va in pensione con ogni probabilità dovrà continuare a lavorare”.

COME AMMODERNARE UN SISTEMA VECCHIO DI MEZZO SECOLO

“Per prima cosa – spiega l’ex coordinatore di Sacconi al ministero del Lavoro – se vogliamo cambiare epoca regolatoria, occorre fare entrare il lavoro nella formazione perché solo una persona integralmente formata, nel pieno dell’Industria 4.0, è una persona occupabile”.
Quanto al fronte dei dipendenti: “è necessario avvicinare la contrattazione al dipendente, anche rendendola personale”. “Il contratto di secondo livello anche sopra la legge e contratti di lavoro individuali”.

RIDURRE IL CUNEO FISCALE

“Basta con i contributi spot – avverte Massagli – come quelli contenuti nella attuale legge di bilancio”. “Premiamo piuttosto chi crea lavoro con aliquote vantaggiose a scalare a seconda di quanto si assume, perché – argomenta il professore – è inutile dare gli aiuti alle imprese in difficoltà, meglio darli a chi va bene. Le soluzioni uguali per tutti sono realmente discriminatorie, per questo chiediamo soluzioni personalizzate”.

LA LOTTA ALLA DISOCCUPAZIONE

“Noi siamo abituati a parlare di politiche attive per fronteggiare l’emergenza ma queste – ammonisce Massagli – sono reminiscenze dell’Articolo 18. Noi immaginiamo un sistema che aiuti la persona nella formazione continua, per soccorrere il lavoratore che perde il lavoro e quello che ha esigenze di mantenerlo. La formazione in questa epoca è perpetua, la vita delle aziende, invece, s’è fatta meno longeva. Dobbiamo cambiare anche l’idea che il lavoro si trovi: il lavoro si crea.”



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