Skip to main content

La ricetta segreta del creatore delle torte Ikea (incriminate)

Addio polpette, addio torta. Ai ristori nei punti vendita Ikea rimangono solo le crostate ai mirtilli, per ora. L’Ikea, scrive l’Independent, ha ritirato dal mercato migliaia di torte dai suoi store in 23 diversi Paesi dopo che le autorità cinesi hanno individuato alti livelli di batteri normalmente presenti nelle feci umane ed animali, e dunque, distrutto 1800 torte “chokladkrokant” che non hanno passato i test di igiene e qualità. Cinesi.

I rischi per la salute umana

Il colosso dell’arredamento ha ammesso che i coliformi fecali sono stati trovati in due lotti di torte alla mandorla prodotte dal fornitore svedese, Almondy. I coliformi, batteri che possono prolificare nelle feci, nel terreno e nell’acqua, non causano normalmente malattie serie, ma sono un segnale della possibile presenza di un virus più pericoloso come il E.Coli.

Lo scaricabarile del fornitore

Possibile che i batteri siano comparsi durante il trasporto in Cina? Il fornitore svedese si giustifica così. “Dopo le notizie diffuse dai media riguardo un lotto di prodotti Almondy analizzati in Cina nel novembre 2012, vogliamo spiegare che Almondy ha un rigido programma sulla qualità e testa continuamente le partite prodotte per assicurarsi che non ci siano batteri patogeni, anche in riferimento agli esami per la Salmonella e E.Coli. Questi esami – prosegue – sono condotti sui prodotti prima che lascino i nostri stabilimenti. Nessuna di queste analisi mostra risultati positivi e possiamo dunque affermare che non ci fossero batteri dannosi nelle torte al momento della partenza dal nostro impianto”.

Una torta che faceva perdere la testa 

La chokladkrokant sarebbe il frutto della fantastica ricetta esclusiva dell’azienda svedese Almondy fondata da Kent e Lennart nel 1982. Nella sezione Qualità ed ambiente si cita la mission della casa: sviluppare prodotti sani e soddisfacenti per la clientela, partendo da ingredienti sicuri. E Almondy ne va fiera, se sul suo sito c’è anche la sezione Tarta-fun. Il motto? “We can’t resist tarta”, e si parla, addirittura, di una vera e propria assuefazione: il Tàrtàholism. L’immagine a comprova non lascia dubbi sulla gravità di tale tartadipendenza: un uomo dalla vita disperata e dalla faccia sporca di crema a testimonianza del “misfatto”. “Once upon a time” è la frase ripetuta più volte nel sito. Speriamo che pure l’ultima pagina della storia di Almondy finisca con la classica “They lived happily ever after”. Anche dopo lo scandalo Ikea. Billy (la libreria) testimone.


×

Iscriviti alla newsletter