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Quanti soldati resteranno in Afghanistan dopo il ritiro?

Dopo il ritiro delle truppe internazionali dall’Afghanistan nel 2014, Stati Uniti e Nato dovrebbero mantenere una presenza militare di circa 20mila uomini nel Paese asiatico. La raccomandazione è stata fatta al Senato dal generale James Mattis, al vertice dello U.S Central Command, il comando unificato che segue le missioni statunitensi da Nord Africa all’Uzbekistan.

La consistenza delle truppe che resteranno sul campo dopo il ritiro è uno dei nodi del rapporto tra Washington e Kabul. Negli scorsi mesi era addirittura circolata la cosiddetta opzione zero, ossia il ritiro completo.

Per Mattis, che ha parlato a titolo personale, gli Usa lasceranno almeno 13mila uomini, gli alleati Nato più o meno la metà. Di numeri e dimensioni di truppe di sostegno, addestramento e controterrorismo si era già parlato nel corso del vertice dell’Alleanza atlantica il mese scorso. Come ricorda Foreign Policy,  al ministero della Difesa tedesco sfuggì allora una dichiarazione, non si sa quanto accidentale, che fissava il numero di soldati statunitensi tra gli 8mila e i 12mila.

Attualmente gli Stati Uniti schierano nel Paese asiatico 66mila uomini. Le truppe si dimezzeranno entro l’anno. Scrive Emanuele Giordana , giornalista italiano specializzato in questioni afgane, che messe da parte le cifre restano alcuni interrogativi. Prima di tutto una presenza ancora così massiccia non sarà gradita dai talebani. Tanto più che le forze avranno il marchio di essere statunitensi e della Nato. Servirebbe forse una vera terza forza di interdizione che coinvolga altri attori, siano essi la Lega araba, la Conferenza Islamico o l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai.


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