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Ecco come i grillini difendono Grillo e sbranano l’Espresso di De Benedetti

L’inchiesta del settimanale l’Espresso sulle tredici società in Costa Rica che fanno capo indirettamente a Beppe Grillo ha provocato numerose reazioni, spesso critiche verso il leader del Movimento 5 Stelle, ma non sul blog di Grillo dove campeggiano parole virulente contro l’editore del settimanale. Ma andiamo con ordine.

La risposta di Grillo e Vezzoli

Partiamo dai diretti interessati. Delle tre persone coinvolte nell’inchiesta, vale a dire l’autista di Grillo, Walter Vezzoli, la cognata, Nadereh Tadjik, e un italiano residente in Costa Rica, Enrico Cungi, il blog del comico riporta oggi l’intervista di Vezzoli al Fatto Quotidiano, in un più ampio articolo intitolato “L’autista, la cognata e l’ingegnere”. “L’articolo parla di un resort che non esiste e che non doveva neppure esistere. Il mio sogno era quello di creare 30 abitazioni autosufficienti dal punto di vista energetico, con depuratori che riciclassero l’acqua piovana, pannelli solari. Le pale eoliche. Un sogno. Solo che non ho mai trovato gli investimenti e quindi il villaggio è rimasto sulle scartoffie di società aperte e chiuse. I giornali oggi mi indicano come l’uomo delle società anonime all’estero, ma io all’estero vivevo. In Costa Rica – spiega Vezzoli – è cresciuto mio figlio, io ero il proprietario di una discoteca: dove avrei dovuto registrare le società? A parte che non ho un centesimo, ma non c’era niente da scudare. Perché lì lavoravo e avevo progetti”.

Per quanto riguarda il legame con Beppe Grillo, Vezzoli assicura: “Non é mai stato in Costa Rica. Investimenti di Grillo? Ma di cosa stiamo parlando? Vedrò cosa fare, se ci sono gli estremi di una querela. Ma il resort di cui parla l’Espresso non esiste, non è mai esistito. Io andai a vedere 30 ettari di terreno e nelle mie intenzioni 15 dovevano essere edificati. Ma non ho comprato neanche un metro”.

Nell’articolo apparso sul blog si spiega che “’Armonia Parvin’, quella che viene additata come una fantomatica società e forse riconducibile a Grillo era un negozio di prodotti biologici di 20 metri quadri, poi chiuso perché non produceva guadagni. Parvin è il nome della moglie di Grillo, ma la titolare del negozio era appunto la sorella di Parvin. Poteva semplicemente piacerle il nome.”

Infine una stoccata ai giornalisti de l’Espresso, che vengono invitati a “consultare Wikipedia e scoprire che per società anonima (Sociedad Anónima, abbreviazione: S.A.), in Costa Rica e in quasi tutti i Paesi del mondo in cui si parla spagnolo, si intende quella che in italiano viene comunemente denominata Società per Azioni”.

Interviene anche Pennino

“Adesso vi racconto io la verità visto che a questo progetto ci lavoro”. E’ il commento pubblicato sulla sua pagina Facebook del Movimento 5 Stelle Roma, di Simone Pennino, che secondo L’Espresso sarebbe coinvolto nel progetto di un resort in Costarica con l’autista di Beppe Grillo, Walter Vezzoli. Pennino sarebbe segretario della Ecofeudo SA a fianco di Vezzoli, che e’ il presidente, e di Nadereh Tadjik, cognata di Grillo e tesoriere.

“Che delusione! E questo è quello che sapete fare? Questi sono i grandi attacchi mediatici?”- dice Pennino – esordisce Pennino -. Www.ecofeudo.com è un progetto appoggiato dal presidente della Costarica Oscar Arias Premio Nobel per la pace. Questo perché l’intenzione era fare un ospedale e dare un lavoro ai villaggi in Costarica che sono minacciati quotidianamente dalle multinazionali del turismo che devastano con il cemento zone naturali incontaminate deviando per esempio corsi d’acqua – aggiunge – Continuo dicendo che ecofeudo non esiste questa è la più grande gaffe che si potesse fare mentre per la casa di Fini, o il bunga bunga di Berlusconi il soggetto degli scandali c’era. Qui non c’è neanche il presunto resort (se un ecovillaggio si può chiamare così poi) e sapete perché? L’ecovillaggio non esiste non è stato costruito avete capito bene”.

”L’Espresso – scrive ancora il militante M5S – ha fatto un articolo su cose inesistenti per attaccare Grillo stavolta sono caduti molto in basso, per di più facendo pubblicità ad un progetto spettacolare come questo (basta visitare www.ecofeudo.com ) per capire che si tratta di uno spettacolare sogno – conclude, linkando la home page del sito -. Aiutateci a diffondere la verità e l’ennesima cazzata di questi media oramai alla canna del gas e dovremmo vergognarci noi? o si dovrebbe vergognare questo giornale se cosi si puo chiamare che prende milioni di euro di finanziamenti pubblici?”.

La versione de L’Espresso

Non si è fatta attendere la replica del giornale agli attacchi di Grillo e delle altre persone coinvolte. “Contrariamente a quello che sostiene il blog di Beppe Grillo – si legge sul sito del settimanale -, L’Espresso non ha mai parlato di ‘società anonime’ aperte da Walter Vezzoli in Costa Rica. Noi abbiamo scritto che l’autista di Grillo risulta amministratore di 13 società in Costa Rica, tutt’ora attive. In Costa Rica per le ‘sociedad anonima’, così come per tutte le altre società, non c’è trasparenza su azionisti e bilanci. Proprio come succede, per esempio, in Svizzera e nei paesi caraibici”.

L’Espresso spiega che “fino al 2009, quando vennero create le 13 società di Vezzoli – prosegue la nota – il Costa Rica era anche inserito nella lista nera dell’Ocse e dell’Agenzia delle Entrate come paradiso fiscale. Oggi, l’Agenzia delle Entrate considera il Costa Rica un paese a fiscalità privilegiata per ‘attività i cui proventi affluiscono da fonti estere’. Quanto al progetto Ecofeudo – conclude l’Espresso – la società omonima creata da Vezzoli, dalla cognata di Grillo e da Simone Pennino risulta ancora attiva, così come il documentatissimo sito Web che propaganda il progetto per la costruzione di un resort”.

I grillini fanno quadrato intorno al leader

“Beppe vai avanti siamo con te non dare retta a questi provocatori”. Può riassumersi con l’esortazione di una militante, Caterina Praticò, lo stato d’animo della maggioranza dei grillini che sulla vicenda si sono schierati dalla parte del loro leader, secondo loro, nel mirino della stampa (di sinistra) per il nuovo forte peso politico conquistato con le ultime elezioni. “C’era da aspettarselo qualche attacco, assurdo, verso il M5s e verso Beppe – scrive Marco R. di Genova – Non hanno capito che più ci danno dentro e più voti prendiamo!”.

Secondo un altro attivista “siamo in guerra contro i politici e le loro armate fatte da pseudo giornalisti, sindacati, banchieri. Ovvio che stanno usando tutti i loro mezzi per cercare di screditarci, ma più fanno così più acquisiremo potere”. Nico P. si rivolge a Walter Vezzoli, dicendogli: “Walter prepara il progetto. Io sono disposto a finanziarlo (spero anche altri) così abbiamo delle piccole azioni, meglio li che nelle banche!”.

Tanti altri poi tracciano il profilo di Carlo De Benedetti che, secondo l’opinione generale dei grillini, avrebbe diretto le sue attenzioni contro il Movimento 5 Stelle. Stiamo parlando del “fondatore del Pd, della tessera numero 1 del Pd, del proprietario de L’Espresso, di un pregiudicato, condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione perché coinvolto nel crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi”, scrive Sandro. Non sarebbe altro che “la stessa operazione fatta con Fini dal Giornale e da Libero e prima ancora fatta con Boffo. Questo dimostra che De Benedetti ed il suo amico baffino hanno lo stesso Dna dei doberman di Berlusconi”. Perciò, scrive Marco Mercinelli, “non si può dialogare con un Pd che ha al suo interno questi personaggi. Fate fuori i De Benedetti, i Colaninno e i Dalema e cominciate a smacchiare voi stessi. Poi ne riparliamo”.

Non si tentino paragoni con la Svizzera. “Fino a ieri, speravo che i poteri forti rinunciassero o meglio sospendessero la loro azione di manovrare le scelte del paese, e invece – osserva Nunzi S. – arriva puntuale la smentita da un “signore” che è stato condannato per banca rotta, tangenti e vive in Svizzera per non pagare le imposte, andiamo avanti cosi, grillo 100% e basta con acquistare i giornali del Cir”. Biagio C. si chiede: “Il Costarica come la Svizzera eh? Che strano che nessuno di loro abbia battuto sulla smentita svizzera alla fregnaccia di Berlusconi sul rimborso dell’Imu! Ci potevano vincere le elezioni! Ma già: dall’altra parte c’era Bersani. Che miserabili residuati di prima repubblica”.

Prove di unità, insomma, per il Movimento 5 Stelle. 

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