Nuovo capitolo dell’affaire IsiameD. Il ministro Carlo Calenda fa sapere con un tweet che i 3 milioni stanziati per il digitale e concessi alla società di Gian Guido Folloni restano fermi (per il momento), in attesa della verifica di Bruxelles. Tutto era iniziato con il tweet del direttore dell’Agi, Riccardo Luna: ”Un emendamento della manovra dà 3 milioni a IsiameD per “promuovere il modello digitale italiano”. Ministro @CarloCalenda può aiutarci a capire di cosa si tratta?”.
Calenda aveva riposto: “Emendamento parlamentare mai dato parere positivo. Non ne sapevo nulla finché non segnalato da voi. Non ho la più vaga idea di cosa sia. Mi sembra una roba stravagante, a dir poco.”
”Come può un Ministro dire: non sapevo nulla!? Chi controlla contenuto finale delle norme in fase di approvazione definitiva??!! Non si può governare così un Paese”, ha commentato un utente.
Calenda, molto presente su Twitter, ha subito replicato: “Antonio il parlamento è sovrano. I Ministeri possono essere chiamati a dare un parere che però può essere ignorato. In questo caso nessuno ha chiesto al Mise di dare un parere.”
Un altro utente ha però chiesto nuove spiegazioni al ministro: ”Grazie a @MagdaZanonii su FB abbiamo saputo che l’emendamento è stato approvato dal vice ministro #morando e non vi è stata discussiome in commissione ne modifica in aula quindi direi che possiamo chiedere a @CarloCalenda quali siano le ragioni per il finanziamento #isiamed”.
Calenda ha risposto, ancora una volta prontamente: ”In che senso? Morando non è mica un VM del Mise! Ripeto come per proroga concessioni ambulanti ed altre amenità simili il parlamento è sovrano. Quando il MISE è stato coinvolto ha dato parere negativo”.
Infine, arriviamo a ieri, quando un utente ha chiesto a Calenda di agire per riprendere i 3 milioni concessi a IsiameD: ”@CarloCalenda #IsiameD Buongiorno signor Ministro, prima dello scioglimento di camere e governo, non è possibile fare un esposto alla #cortedeiconti su questo emendamento? Capisco che lei non ne sapeva nulla ma la domanda già fatta prima rimane, può porre rimedio? #rivogliamo3mil”.
Calenda ha subito accettato la sfida: “Da verificare la compatibilità con le norme europee. Domani ci lavoro”. Oggi, come promesso, il ministro ha scritto: ”Dato mandato di procedere alla notifica a Bruxelles e di verificare la compatibilità con regime aiuti di stato. Nel mentre i finanziamenti a IsiameD restano fermi.”