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In Italia regnerà il caos. Parola di Hugo Dixon

Le ipotesi su quale sarà lo scenario politico italiano nei prossimi giorni si sprecano. Ma, passano i giorni, e di passi in avanti non se ne vede nessuno. Un’idea la propone Higo Dixon, della Reuters, sul New York Times. Si spera che, almeno da fuori, i contorni di questo quadro siano più nitidi. Ma anche l’editorialista sembra mostrarsi sicuro solo sul percorso che porterà ad una nuova fase di insicurezza.

Pilota automatico poco efficace?

Da cosa scappiamo è evidente. “Senza un piano di crescita a lungo termine, il livello del debito italiano potrebbe non essere sostenibile. Ma altre strette sarebbero difficili da reggere, data la riluttanza dell’elettorato all’austerità. Per questo il pilota automatico di Draghi potrebbe non comportare un atterraggio sicuro”.

Quali soluzioni ci sono allora per evitare la paralisi? “I partecipanti al Forum Ambrosetti di Cernobbio hanno indicato tre scenari: una grande coalizione, un governo di minoranza e le nuove elezioni”. Il giudizio di Dixon è secco. “Nessuno dei tre sembrano fornire una ricetta per un governo stabile”.

La grande coalizione

“Se Bersani e Berlusconi lasciassero il posto a nuovi leader, secondo i più ottimisti ci sarebbero le possibilità per una grande coalizione. Matteo Renzi, il sindaco di Firenze sconfitto da Bersani alle primarie del Pd, sarebbe la scelta ovvia. E la dimostrazione arriva anche dall’ultimo sondaggio Swg, secondo il 28% degli italiani vorrebbe Renzi premier, contro il 14% che tifa per Bersani, il 13% per Grillo e il 10% per Berlusconi“.

Nuove elezioni

Se non si riuscisse a formare un nuovo governo, il voto sarebbe una soluzione? “Il problema è che produrrebbero solo un altro stallo. A meno che Renzi non fosse il candidato del Pd”, spiega Dixon.

Il governo di minoranza

Un’altra speranza è il governo di minoranza guidato da Bersani, che comunque, “sarebbe destinato al collasso senza aver raggiunto nessun obiettivo tranne quello di perdere tempo”.

La mezza foto scattata da Dixon

Lo scenario più probabile, quindi, “è che l’Italia sia di nuovo chiamata al voto, senza determinare un vero vincitore. Se il M5S fosse il partito più forte, i mercati andrebbero nel panico. Se vincessero Pd o Pdl, si ritornerebbe a trattare per una grande coalizione. E anche a quel punto ci sarebbe un picco dei tassi. Nel frattempo, la crisi si trascinerà peggiorando i conti. Non un bel quadro”, conclude Dixon.


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