Sono un italiano che risiede, studia e vive in Germania e come te sono nato nel 1986. Abbiamo conosciuto un’Europa che ci ha portato solo pace, possibilità e speranze. Le nostre storie personali sono diverse, certo, così come diversa è l’idea di Europa che abbiamo in mente. Ma è da qua che dobbiamo partire per trovare un punto di incontro. Perché penso che l’Europa sia così importante? Che cosa significa per me “Europa”? A queste due domande voglio rispondere con un esempio molto personale: si tratta della storia della mia famiglia, si tratta di mia nonna e di me. Un’esperienza del passato che arriva al presente. Ieri ed oggi.
Guerra, odio e paura
Nel 1944, la Toscana, la mia terra, brucia. Sulla linea del fronte che vede opposti nazisti e forze alleate c’è un paesino, si chiama Sant’Anna di Stazzema. Fuoco, grida, sangue e morte. 560 persone, per lo più donne, vecchi e bambini, furono massacrati dalle SS con l’aiuto dei fascisti italiani. All’epoca mia nonna aveva 15 anni. Abbastanza grande per capire, abbastanza grande per ricordare.
Guerra, odio, paura dominavano quel tempo. Una parola è rimasta particolarmente in mente a mia nonna. Le SS la ripetavano spesso: “Raus!”, Fuori! Una parola che significava esclusione.
Il passato che si ripete
Sempre più spesso sentiamo pronunciare quella parola, “Raus!”. Sembra che il passato si stia ripetendo. Ma noi non lo vogliamo! Per me Europa sta ad indicare pace. Europa è per me inclusione. Europa oggi vuol dire speranza, opportunità, molteplici possibilità per migliorare le nostre vite e ricercare la nostra felicità in un contesto sicuro. Questo vale per ciascuno di noi! Così come per ciascuno che viene a chiedere il nostro aiuto.
Europa come tesoro da custodire
Per mia nonna la lingua tedesca era sinonimo di paura ed esclusione. Per me, invece, rappresenta la chiave per l’integrazione, un’opportunità per migliorare la mia vita qua, in Germania, di ampliare i miei contatti sociali. Rappresenta semplicemente la mia vita, qui, perché è qui che ho scelto di viverla.
Per tante persone come me l’Europa è esattamente questo. E può esserlo anche per tutte quelle persone che sono in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla povertà e dall’oppressione. Rimaniamo una società aperta! Abbiamo un tesoro, oggi, che non ci è stato semplicemente donato. Questa Europa, con tutte le sue pecche, è sorta dal sangue, dalle tante vite spezzate e dal dolore di migliaia di persone. Quel sacrificio è avvenuto affinche libertà e pace diventassero possibili!
Difendiamo la nostra Europa
Oggi, come ieri, l’Europa ha bisogno del nostro impegno. Ogni giorno dobbiamo lottare, per proteggere questo progetto e rafforzarlo. Un impegno contro le nuove forme di un razzismo vecchio, contro l’intolleranza, l’eslcusione e le parole d’odio. Questa responsabilità grava sulle nostre spalle. Questa è la nostra responsabilità! Per questo mi impegno per l’Europa, sempre di più.
Caro Sebastian, tu sei il più giovane Cancelliere d’Europa e al di là delle divergenze politiche, ti chiedo di difendere questa Europa. Questa responsabilità pesa a maggior ragione su di te, per l’importante ruolo che ricopri, ma è una responsabilità di tutta la nostra generazione.
Combattiamo insieme per un’Europa inclusiva, solidale e orientata al futuro!
Testo originale in tedesco pubblicato dalla rivista austriaca Der Standard