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I grillini s’azzuffano un po’ su quanto e come finanziare il movimento di Grillo

Fare politica ha i suoi costi, in particolar modo poi in campagna elettorale. Vale per tutti, specie per chi, come il Movimento 5 Stelle, non gode del finanziamento pubblico. Di qui, la proposta tra i grillini di indire un autofinanziamento, che però non sembra raccogliere pieni consensi tra i simpatizzanti del movimento capitanato da Beppe Grillo

Una proposta: 20 euro al mese ciascuno

“Ci sono ancora debiti della campagna elettorale nazionale e dobbiamo affrontare quella comunale – afferma Francesca De Vito, del Movimento 5 Stelle Roma – La mia proposta è che mensilmente ogni iscritto contribuisca con una cifra, che potrebbe essere da minimo 20 euro in su, al Movimento. Questa somma dovrebbe essere raccolta dal referente alla logistica dei singoli Municipi e poi fatta convergere ad un referente generale”.

Secondo De Vito “solo così potremmo avere la sicurezza di disporre di un fondo e ‘valutare’ tutti questi ‘attivi’, che tanto si lamentano di non esserlo. Ad oggi ci sono 4.538 iscritti, già pensare che sono veri solo 1.000, significherebbe far entrare nelle casse almeno 20.000 euro al mese fissi”.

Linea chiara ma non totalmente condivisa

Nonostante quindi le difficoltà economiche testimoniate dalle spese documentate nel bilancio online, il Movimento 5 Stelle Roma ribadisce: “Andiamo avanti così, come sempre, donazioni e autofinanziamento”. Non tutti però sembrano accogliere favorevolmente questa linea. Se qualcuno si dice disponibile a contribuire (“Sono disposto” a pagare “anche il doppio, 40 euro, purché vengano rifatte le votazioni per i candidati al Comune e si circoscrivano gli abusi pregressi avvenuti con singolari deroghe ad un regolamento di pochi”), qualcun altro sottolinea la difficoltà di aprire un dibattito sulla rete. “Il moderatore mi prende a parolacce – scrive un militante sul sito -. Possibile che bisogna fare polemiche su ogni proposito anche quando si tratta di dare soldi?”.



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