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Il salto quantico e cambiamento di paradigma del 5G

Di Antonio Sassano

La quinta generazione mobile è da alcuni presentata esclusivamente come un nuovo gradino nell’evoluzione tecnologica delle Reti wireless. un’evoluzione resa indispensabile dalla necessità di collegare miliardi di persone e oggetti (everything), dalle crescenti esigenze di copertura (everywhere) e di velocità di trasferimento dell’informazione (low latency). In realtà, la rivoluzione 5G non è soltanto un passaggio da una generazione mobile alla successiva, ma una rivoluzione tecnologica e un cambio radicale di paradigma nel progetto e nella gestione delle Reti.

Tutti coloro che utilizzeranno l’infra- struttura 5G per fornire servizi agli utenti nali verranno infatti messi in grado di controllare e gestire le caratteristiche tecniche della Rete sulla base delle proprie esigenze di qualità del servizio, ma senza dover essere necessariamente proprietari di tutti gli elementi di Rete (trasmettitori, router, database, collegamenti fissi e mobili, base-station, ecc.) che compongono la propria Rete virtuale. I singoli elementi potranno essere di proprietà di uno o più operatori di Rete, di wholesaler di un particolare servizio (broadcasting terrestre, satellite, fibra, connettività mobile e fissa, Cdn, cloud computing, ecc.), di fornitori di servizi verticali (reti ferroviarie, automobili connesse, smart-grid), ma la Rete 5G, il suo hardware e il suo software, dovranno consentire a uno specifico fornitore di servizi il controllo degli elementi di Rete che compongono la sua Rete virtuale. un controllo che consentirà, e questa sarà la misura della sua efficacia, una differenziazione della qualità del servizio fornito.

Dunque, il concetto davvero rivoluzionario della quinta generazione sarà il capovolgimento di un punto di vista che ci ha accompagnato in tutta la nostra storia. Il punto di vista secondo il quale la Rete determina il servizio (e la sua qualità). Sono stati la voce e l’udito a rendere possibile la comunicazione orale, è stata la stampa a creare la lettura, è stato il collegamento wireless a creare prima la radio e poi la televisione, è stata la nascita di Internet a creare i servizi degli Ott (Over the top).

La qualità di ciascuno di questi servizi è stata determinata dalle caratteristiche tecniche, dall’estensione geografica e dall’efficienza di funzionamento della Rete che lo rendeva possibile. La rivoluzione 5G capovolge questo punto di vista. Nella quinta generazione è il servizio (e la sua qualità) che determina la struttura della Rete. Questo è il concetto di slicing. Non si tratta di “affettare” la Rete dell’incumbent, ma di vedere la Rete del futuro come un oggetto vivo, continuamente arricchito dal collegamento di nuovi oggetti e da nuove sottoreti. All’interno di questa Rete di reti, sono gli standard di qualità di uno specifico servizio a determinare l’aggregazione delle risorse siche in sottoreti virtuali (le slice) in grado di soddisfarli.

La Rete 5G sarà l’unione di tutte le possibili sottoreti proposte dal mercato: di quelle che abbiamo nora chiamato verticals e di quelle che ancora non abbiamo immaginato. Ognuna di queste slice sarà una Rete virtuale, ottenuta assemblando elementi di Rete diversi (frequenze, stazioni radio-base, Cdn, collegamenti in bra, IoT) e controllata da chi gestisce il servizio per garantirne la qualità piani cata.

Dunque, non una Rete esistente che si divide tra fornitori di servizi diversi, ma tante infrastrutture fisiche di Rete, ora indipendenti, che si compongono a formare una Rete di reti complessa che, sulla base delle esigenze di servizio, potrà essere “affettata” grazie a so sticati algoritmi di ottimizza- zione gestiti da piattaforme software in grado di progettarne la struttura logica (vertical slicer) e garantirne funzionamento e ricon gurabilità (service orchestrator). una Rete di reti sempre crescente che si decompone in sottoreti virtuali per garan- tire una miriade di servizi diversi: dalle automobili connesse alle smart grid di energia, dalla chirurgia remota alla diffu- sione capillare di contenuti video, dalla realtà aumentata alle reti di sensori.

La tecnologia è già al lavoro per rendere tutto questo possibile. Nel 2018 avremo le specifiche finali del 5G (Standalone) e nel 2020 il mercato avrà accesso ai primi apparati di Rete 5G con pieno sviluppo, anche secondo la recente roadmap europea, nel 2025. Anche il progetto e la descrizione funzionale delle piattaforme software di slicing e orchestrazione è in pieno sviluppo nei laboratori di ricerca dei maggiori produttori di apparati, ma anche in progetti di ricerca del programma quadro europeo come il 5G-Transformer o il progetto MPlane al quale hanno dato un contributo decisivo i ricercatori della Fondazione Bordoni. Si tratta di un salto quantico rispetto alla struttura delle Reti attualmente in servizio. Gli algoritmi di slicing e orchestrazione saranno estremamente più complessi degli attuali algoritmi di routing. Si tratta di un salto dal network management al network design dinamico. Non si tratta più, in altre parole, di gestire il traffico in una Rete data, ma di progettare la Rete virtuale e di modi carne la topologia sulla base delle performance misurate.

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