I Grillo vanno di moda, in politica e nella finanza.
Quello ufficiale-originale, Beppe, dopo aver vinto le elezioni e minacciato di mandare al patibolo i traditori (vedi caso Senato) ora sta già mettendo un po’ di acqua nel suo vino, mitigando i suoi anatemi, perché ha capito di non poter stare sempre solo contro tutti, lancia in resta.
Quello della finanza, invece, è sempre più preda di eroici furori e va all’attacco a testa bassa. Questa volta Diego Della Valle (DDV), perché di lui si tratta, in un’intervista a Repubblica se la prende con Rcs e soprattutto con Giovanni Bazoli.
DDV si stupisce che l’ottantenne Bazoli si ripresenti per l’ennesimo rinnovo alla presidenza del Consiglio di Sorveglianza di Banca IntesaSanpaolo, sostenuto dai due massimi azionisti del più importante istituto di credito italiano, vale a dire la Fondazione Cariplo e la Fondazione Compagnia di San Paolo. Ha ragione.
Com’è possibile che i poteri finanziari non vedano che il Paese ha bisogno di rinnovamento più che di aria da respirare e lo va cercando in ogni dove, con ogni mezzo? I signori della banche non hanno seguito i risultati elettorali? Non hanno visto che il Parlamento italiano, fino a ieri fra i più vecchi d’Europa, ora ha invece un’età media fra le più basse? Possibile che non si rassegnino a passare la mano e a lasciare spazio a nuove generazioni?
Evidentemente è possibile. Non solo i Bazoli, ma anche i Giuseppe Guzetti (presidente della Fondazione Cariplo) non se ne vanno, stanno attaccati alle poltrone, al potere. Bisogna che succeda qualcosa di simile allo tsunami che ha appena sconvolto la politica italiana: bisogna mandarli via, visto che da soli non lo fanno.
E’ in grado Della Valle di organizzare questo terremoto? Se sì, lo faccia. Se no, forse è meglio che si rassegni e si occupi della sua azienda: ormai sono anni che tuona, ma ancora non è riuscito a provocare il grande temporale purificatore.
Certamente gli arzilli vecchietti hanno stancato, ma alla lunga rischiano di annoiare anche i Grillo.