Skip to main content

La maxi-causa di Freddie Mac sullo scandalo Libor

Freddie Mac, il colosso del credito ipotecario americano nazionalizzato durante la crisi, fa causa a oltre 10 banche non solo statunitensi e alla British Bankers Association, il gruppo responsabile di determinare il Libor, aggiungendo dunque un altro capitolo allo scandalo della manipolazione del tasso interbancario.

Le banche accusate

L’accusa, sottolinea il Wall Street Journal, è quella di aver causato “sostanziali perdite” fra il 2007 e il 2010 anche agendo sull’indice di riferimento per i tassi di interesse. Fra le banche nel mirino ci sono Bank of America, JPMorgan Chase, Credit Suisse e Ubs: si tratta della prima azione legale di un’ente appoggiato dal governo americano contro le banche che determinano il Libor.

Cos’è il Libor

Il Libor indica il London Interbank Offered Rate. Si tratta di un tasso variabile di riferimento per i mercati finanziari, calcolato quotidianamente dalla British Bankers’ Association in base ai tassi d’interesse richiesti per cedere a prestito depositi in una data divisa (tra le altre, sterlina inglese, dollaro Usa, franco svizzero ed euro) da parte delle principali banche operanti sul mercato interbancario londinese.

Come è scoppiato lo scandalo

Numerose banche sono già state coinvolte in questo scandalo scoppiato nel giugno 2012, quando la britannica Barclays ha rivelato di aver raggiunto un accordo in relazione alle indagini della Fsa (Financial Services Authority), della Ctc (la statunitense Commodity Futures Trading Commission) e del Doj (Department of Justice Fraud Section, Stati Uniti) su delle manipolazioni del mercato dei tassi interbancari. In base agli accordi raggiunti la banca britannica è stata costretta a pagare una maxi-multa da 290 milioni di sterline.

L’importanza dell’indice

Freddie Mac stima di aver subito una perdita a causa dei tassi troppo bassi. Il gruppo ha chiesto quindi un risarcimento dei danni ma senza precisare l’ammontare. Il Libor è fissato sulla base del tasso comunitario da un panel di banche internazionali e, spiega Le Monde, condiziona più di 300mila miliardi di dollari di prodotti finanziari, influenzando quindi anche i tassi dei prestiti bancari alle imprese. “Abbiamo l’obbligo di minimizzare le perdite dei contribuenti e questo è l’obiettivo della nostra azione”, afferma Freddie Mac.

Fannie Mae

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, anche Fannie Mae starebbe valutando l’ipotesi di un’azione legale. La società partecipata è specializzata nell’emissione di mutui ed è la prima entità per la loro rivendita nel mercato secondario degli stessi. Fu fondata nel 1938 durante la Grande Depressione, come parte del cosiddetto New Deal.



×

Iscriviti alla newsletter