Elezioni tra un anno. Movimento 5 stelle al 35%. Governo di Grillo con maggioranza sicura sia alla Camera che al Senato. Ecco il piano dei grillini secondo uno dei professori più vicini al comico genovese e al movimento 5 Stelle.
Parla il professor Becchi
“Neanche se mettesse la Madonna nel governo, il Movimento Cinque Stelle voterebbe per un esecutivo a guida di Pierluigi Bersani. E non esiste l’ipotesi di un appoggio a un governo tecnico rosso”. Lo ha detto Paolo Becchi, docente universitario di Genova e storico collaboratore di Beppe Grillo, in un’intervista a Radio Popolare di Milano.
Il rapporto fra Grillo e Napolitano
“Credo che l’incontro tra Beppe Grillo e Giorgio Napolitano avvenga nella situazione migliore. Se non ci fossero stati questi riconoscimenti da parte di Grillo nei confronti di Napolitano dopo il caso del leader socialdemocratico tedesco Peer Steinbruek, l’incontro sarebbe stato all’insegna di un atteggiamento di rigidità. Ma credo che dopo quello che è successo recentemente lascia intendere che ci sarà una presentazione delle proprie posizioni e una discussione pacata con il Presidente della Repubblica” ha aggiunto l’attivista dell’M5s.
La seconda fase del Movimento
“E’ vero che c’è stata l’esperienza avvincente dello Tsunami Tour, ma poi ci sono i momenti forti e istituzionali e bisogna assumere i ruoli adeguati. Nelle piazze si urla, ma poi c’è il momento del confronto e della discussione” ha osservato Becchi.
L’annuncio del prof
“Io, se il Movimento dovesse votare un governo Bersani, smetterei di dare il mio contributo a M5s. Io inoltre non penso che ci siano possibilità che venga votato dal Movimento 5 Stelle un governo a impronta Pd, ma senza Bersani alla guida, e magari con qualche importante personalità. Non esistono governi tecnici ‘rossi’. L’unica possibilità, ma è fantapolitica reale, è che il Capo dello Stato dia l’incarico a un esponente del Movimento. Ma l’ipotesi più probabile è che ci sia un governissimo mascherato da governo del Presidente e che rifacciano la porcata che hanno fatto con Monti, ma andranno avanti poco”.
Lo scenario
Il docente universitario ha previsto inoltre nuove elezioni “tra un anno e devono tenere conto di una cosa: il M5s si prende il 35%. Il M5s non gioca a distruggere il paese, ma siamo l’alternativa alla partitocrazia. In questi 20 anni ci ha provato il centrosinistra, il centrodestra, ma non ce l’hanno fatta. Ora ci proviamo noi da soli a ricostruire. Non si tratta di avere il 100%, ma basta avere la maggioranza alla Camera e al Senato per fare un governo monocolore del Movimento che non proponga tutti i conflitti interni che ci sono stati nel Centrodestra e nel Centrosinistra. Finalmente avremmo una unica forza in grado di governare. Senza dissidenti. I quattro o cinque che hanno votato per immaturità Pietro Grasso non fanno testo”.