Donald Trump alla Casa Bianca ha segnato il cambio di rotta nella politica mondiale. Il risultato delle elezioni italiane lo conferma. A fare i moderati in politica nel 2018 si perde. Alla gente piacciono leader determinati, decisi, con le idee chiare. Che vanno avanti contro tutto e contro tutti incuranti delle critiche, del politicamente corretto e, soprattutto, dell’Europa. Vale per Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle ma vale ancora di più per la Lega di Matteo Salvini, il vero vincitore di queste elezioni. Che, rispetto ai grillini, ha dalla sua uno staff e gruppi parlamentari più preparati, più competenti quindi più affidabili.
E poi per vincere le elezioni serve la forza fisica. Silvio Berlusconi si è dimostrato come sempre un gigante, ha dato tutto se stesso, anima e corpo, in questa campagna elettorale ma purtroppo ormai non basta più. Nessuna colpa, c’è solo da ammirarlo, ma è nelle cose. Nessuno dei suoi competitor oggi più giovani sarà in grado di fare a 81 anni quello di cui è stato capace lui in questi anni nonostante tutti gli agguati subiti. Non ci proveranno neanche, probabilmente saranno già scomparsi dalla scena politica. Ma oggi sono al centro.
Alla gente non interessa come rimanderai indietro i clandestini, l’importante è che dimostri di avere il coraggio di farlo. Non interessa con quali risorse si finanzia lo scandaloso reddito di cittadinanza, conta sentirsi dire che sarà fatto ad ogni costo. E che se non ci si riesce è perché il sistema è corrotto, non funziona, oppure lo impedisce l’Europa.
Determinazione e forza contano oggi più delle idee. Non importa cosa farai al governo ma che lo farai sicuro. Donald Trump negli Stati Uniti insegna. Le sue idee possono essere giuste o sbagliate, giornali, televisioni ed establishment possono star lì a criticarlo dalla mattina alla sera, lui va avanti come un treno. Così si vince. Forse l’unico errore di Berlusconi è stato voler ignorare il risultato americano di un anno fa.