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Ecco la Cdp che vorrebbe la Cassa depositi e prestiti

Più garanzie statali, ricapitalizzazione robusta e finanziamento diretto delle piccole e medie imprese. Ecco quello che avrebbe bisogno la Cdp per poter sprigionare maggiormente e con più efficacia le sue potenzialità finanziarie, come avviene per le Casse francesi e tedesche.

E’ una sorta di Cdp in funzione anti recessiva quella che è delineata, e auspicata, in un documento tecnico della Cassa depositi e prestiti presieduta da Franco Bassanini e guidata dall’ad, Giovanni Gorno Tempini.

Nella relazione, scritta da un dirigente della Cdp che insegna anche all’Università La Sapienza di Roma, si consigliano anche tempi e modi affinché l’azione di Cdp per il finanziamento delle infrastrutture sia ulteriormente rafforzata e potenziata.

Ecco alcune delle misure proposte per la Cdp del futuro contenute nel documento che circola ai vertici della Cassa.

Prima misura: una garanzia dello Stato simile a quella concessa da Germania e Francia a KfW e CDC. Ovverto una garanzia su tutto il funding e su tutte le obbligazioni di Cdp. Oggi invece – spiegano gli addetti ai lavori – la garanzia è concessa solo ai risparmiatori postali ed è una garanzia sussidiaria con diritto di rivalsa sulla società posseduta al 70% dal Tesoro.

Seconda misura: ricapitalizzazione della Cassa depositi e prestiti per rafforzare i mezzi propri che sono stati erosi dall’acquisto di Sace, Simest e Fintecna. I tecnici della Cdp stanno studiando misure di ricapitalizzazione che non comportano un incremento aumento del debito pubblico.

Terza misura: la relazione tecnica consiglia di valutare l’ipotesi di un’abrogazione delle disposizioni che vietano alla Cdp di finanziare direttamente le piccole e medie imprese e la obbligano obbligano invece a operare tramite le banche. In Francia e in Germania il finanziamento può anche essere erogato direttamente.

 


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