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Marò, la rabbia dei generali

Dopo l’ennesimo colpo di scena nel caso dei due fucilieri italiani, rimandati in India per la morte di due pescatori indiani, le forze armate rompono il silenzio per esprimere la rabbia che ogni giorni cresce. Avevano avuto speranza di trovare una soluzione diplomatica ma gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno troncato la fiducia.

Secondo il Corriere della sera, il capo delle Forze armate Luigi Binelli non ce l’ha fa più ad assistere “all’avvilente battibecco fra Roma e New Delhi”. Così si è sfogato e ha detto che bisogna smettere con la passività ed è il tempo di mettersi nei panni di Salvatore e Massimiliano Latorre. Ricordiamo che dopo la telefonata dell’11 marzo nella quale è stato comunicato che potevano restare in Italia, i due marò sono stati sorpresi il 21 marzo da una telefonata: prendete lo zaino, si torna in India.

Le parole di Binelli esprimono il sentimento comune della Marina. E forse di gran parte degli italiani. Il capo di stato maggiore della Difesa chiede la fine del calvario dei due connazionali perché, secondo lui, non ci sono dubbi su quale sia la sede giuridica dove devono essere giudicati.



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