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Formigli-Travaglio: tra i due litiganti, Cairo gode

La guerra intestina tra Formigli e la coppia Travaglio-Santoro ha un solo vincitore: Umberto Cairo, che, da pochi giorni, si è aggiudicato la gara per l’acquisizione di La7.

Gli ascolti della programmazione di primetime di La7 viaggiano a pieni giri e, qualche volta, superano anche quelli di Canale 5. Negli ultimi 6 mesi le prime serate di La7 hanno raggiunto un ascolto dell’5,1%, rispetto al 3,2% dello scorso anno, con una crescita record dell’ascolto del 66%, nonostante le altre reti generaliste registrino, in termini di share, un saldo negativo. Il trend appena descritto non può che rendere soddisfatto Umberto Cairo, neo Patron di La7, il quale proporrà, agli inserzionisti pubblicitari, un mezzo “in salute”.
Dall’inizio dell’anno, oltre alla serata record di Servizio Pubblico con ospite Silvio Berlusconi del 10 gennaio, arrivata ad un ascolto medio di 8,7 milioni con uno share del 33,6%, si annotano 17 serate su 83, con uno share sopra il 10%. Sono tutte puntate del giovedì e del venerdì: rispettivamente di “Servizio Pubblico” e “Crozza nel Paese delle Meraviglie”.
Il duello televisivo tra il Presidente del Senato Pietro Grasso e Marco Travaglio poteva rappresentare un altro evento speciale, per Michele Santoro, volta a replicare l’audience avutasi con l’hosting di Berlusconi. Infatti, dal momento che gli ascolti del programma di Santoro si sono attestati, dopo le elezioni a 2,9 milioni con uno share del 11,9%, in calo di quasi 2 punti, rispetto alle puntate elettorali trasmesse prima del 24 febbraio. C’è da aggiungere che, dal 21 febbraio, la primaserata del giovedì di Rai1 potenzia l’offerta televisiva con successo: la fiction “Che Dio ci Aiuti” che ha raggiunto un ascolto di 6,5 milioni share 23,4%; il talent musicale di Rai2 “The Voice of Italy”, nelle prime 3 puntate, ha registrato un ascolto di 3,6 Milioni ed uno share del 14,0%. E a questa aggressiva controprogrammazione della Rai si aggiungono, poi, le prime visioni di blockbusters italiani su Canale 5.
Perciò, il tweet di Corrado Formigli indirizzato a Pietro Grasso, per invitarlo a Piazza Pulita nella puntata di lunedì, ha spiazzato gli autori di Servizio Pubblico; i quali si sono visti sfilare, dall’ex allievo di Santoro, il duello, innescato dalla telefonata di Grasso in diretta televisiva a Servizio Pubblico, per controbattere alle accuse di Travaglio; La faida tra le primedonne didla7 è tutta giocata sulla testa di Pietro Grasso con i tabulati Auditel alla mano.
Del resto, anche Piazza Pulita, ha i sui problemi di audience, considerando che dopo le elezioni il talkshow del lunedì di La7 è sceso ad una media di 1,4Milioni ed uno share del 6,1% (-0,8 punti di share), circa la metà degli ascolti di Servizio Pubblico.
Mentre, in controtendenza Giovanni Floris, nel dopo elezioni, ha visto decollare Ballarò ad un ascolto medio di 5,2 Milioni, con uno share del 19,4%, in crescita di 600 mila spettatori e +2,9 punti.
Quindi, la querelle sul duello televisivo Grasso – Travaglio è imperniata su ragioni squisitamente “di bottega”, ma il regolamento dei conti tra le due cordate Santoro-Travaglio, da una parte, e Ruffini-Formigli, dall’altra, ha radici profonde.
Il rancore della coppia Santoro-Travaglio verso Formigli è ascrivibile alle trattative di oltre un anno fa, dopo la prima trattativa naufragata con La7, il 3 novembre 2011, veniva varato Servizio Pubblico, in onda su multipiattaforma, Sky, TV locali e in streaming online. L’esperimento condotto da Santoro & Co ottenne buoni risultati. Tuttavia la beffa, per Santoro, si chiamava “Piazzapulita”, il programma di La7 che subentrò al suo posto, condotto da Corrado Formigli (cooptato da Ruffini), che era stato tra gli inviati di punta dei programmi di Santoro per 16 lunghi anni, dal 1994 (“Tempo reale”), passando per l’esodo, ad Italia 1 “Moby Dick”, del 1996, fino all’ultima esperienza su Rai2 di “Annozero”.

 



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