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Venezuela, la Svizzera mette all’angolo il regime di Nicolás Maduro

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La Svizzera ha deciso di colpire il regime di Nicolás Maduro dove più fa male: su conti e beni all’estero.  Il Consiglio Federale svizzero ha annunciato una serie di sanzioni contro il governo venezuelano, procedendo al blocco di fondi a nome di sette ministri e alti funzionari. Il motivo: le continue violazioni contro i diritti umani e il peggioramento dello Stato di diritto e le istituzioni democratiche in Venezuela. In un comunicato ufficiale, la Svizzera sostiene che le nuove sanzioni prendono esempio dall’iniziativa dell’Unione europea a favore del popolo venezuelano.

DIVIETI E SANZIONI

Le limitazioni avranno effetto questo giovedì dalle ore 18, nonostante non siano stati specificati i nomi dei sanzionati. Inoltre, sarà anche confiscato materiale bellico militare “suscettibile all’uso con finalità repressiva” da parte del governo venezuelano e vietato il loro acquisto, esportazione o transito di tecnologia che possa servire per lo spionaggio o intercettazione di comunicazioni telefoniche o in rete.

TRA CIVILI E MILITARI

Alcuni media sostengono che tra i sanzionati dalla Svizzera ci sono il Diosdado Cabello, vicepresidente del partito di governo Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv); Néstor Reverol, ministro dell’Interno; Gustavo González, numero uno dei servizi di intelligence; Tibisay Lucena, presidente del Consiglio nazionale elettorale;  Tarek William Saab, procuratore generale della Repubblica; Maikel Moreno, presidente del Tribunale supremo di giustizia e Antonio Benavides, sindaco di Caracas.

L’ESEMPIO DEGLI USA 

A inizio gennaio, il governo degli Stati Uniti approvò una serie di misure contro alti ufficiali militari in servizio e in pensione in Venezuela, tra cui l’ex ministro e attuale governatore dello stato di Aragua, generale in pensione Rodolfo Clemente Marco Torres; il generale in pensione ed ex governatore di Bolivar, Francisco José Rangel Gómez; il generale della Guardia Nazionale Bolivariana, Faio Enrique Zavarse Pabón e il tenente generale dell’Esercito e ministro di Frontiera Gerardo José Izquierdo Torres.

RITORNO AL CLIMA DEMOCRATICO

“Il Consiglio federale è seriamente preoccupato per le ripetute violazioni delle libertà individuali in Venezuela – si legge nel comunicato del governo svizzero -. Il principio di separazione dei poteri è gravemente minato e le prossime elezioni soffrono di una grave mancanza di legittimità”. La Federazione elvetica, quindi, chiede al governo di Maduro che sia ripristinata “l’integrità del processo elettorale e promosso un clima democratico inclusivo che rispetti pienamente il suo quadro costituzionale, legale e i suoi obblighi internazionali”.

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