Skip to main content

Putin concede il bis. Nuovo test per il Satan 2, il missile con gittata illimitata

Mentre la crisi diplomatica tra Mosca e l’Occidente prosegue a colpi di diplomatici allontanati, Putin esibisce i muscoli e testa per la seconda volta il Satan 2, un missile balistico intercontinentale che, ha detta del presidente, è in grado di raggiungere ogni parte del pianeta.

Non sembra casuale infatti che il nuovo video diffuso dal ministero della Difesa russo arrivi a poche ore dall’annuncio dell’allontanamento di 150 diplomatici stranieri dal Paese. Come già accaduto in passato, il nuovo test dal cosmodromo di Pleseck (Russia nord occidentale) sembra voler accompagnare con una decisa dimostrazione di forza la crisi scaturita dal caso Skripal.

LE CARATTERISTICHE DEL MISSILE

Dopo quello di dicembre, si tratta del secondo test di lancio per l’RS-28 Sarmat, anche conosciuto con la nomenclatura SS-X-30 Satan 2, destinato a sostituire gli R-36M2 Voyevoda (emblematicamente conosciuti in Occidente come Satan). Nello specifico si tratta di un missile balistico più che intercontinentale, con gittata pressoché illimitata, capace di trasportare testate nucleari multiple e indipendenti (tecnologia Mirv). Alimentato da propellente liquido, il missile pesa 200 tonnellate e sarebbe in grado di trasportare dalle 10 alle 24 testate, anche velivoli a planata ipersonica (Hgv). Questi ultimi rappresentano la più recente evoluzione della tecnologia missilistica. Dopo una prima fase di volo balistico, gli Hgv si separano dal vettore a un angolo più stretto rispetto ai classici missili balistici per proseguire una parte di volo in planata. Ciò consente di spostare la seconda parte della traiettoria balistica, quella di discesa, rendendo molto più imprevedibile la caduta del payload. Il tutto avviene a velocità ipersonica (superiore a Mach 5) e mantenendo inalterata la manovrabilità. In altre parole, si tratta di missili imprendibili con gli attuali sistemi di difesa. Ciò è evidente anche dalla crescente preoccupazione che arriva dagli Stati Uniti, con alcuni esperti ed alti funzionari del Pentagono a denunciare il ritardo rispetto ai programmi russi e cinesi sulla tecnologia ipersonica.

IL PROGRAMMA SARMAT

Il Sarmat era stato citato dallo stesso Putin nel corso dell’annuale discorso alle Camere riunite di inizio marzo. In quell’occasione, il presidente aveva mostrato al mondo il Kinzhal, nuovo missile da crociera ipersonico, e un veicolo sottomarino a pilotaggio remoto, anch’esso capace di velocità ipersoniche. Le lista delle armi nucleari aveva generato qualche confusione, e in molti avevano considerato il Sarmat come una novità nei piani militari del Cremlino. In realtà, il programma di sostituzione dei Voyevoda con Icmb più potenti e sofisticati non è recentissimo. Il piano per l’aggiornamento con i Sarmat delle basi in Siberia orientale e negli Urali meridionali era già stato annunciato prima dell’estate del 2016 da Sergei Karakayev, comandante delle Forze missilistiche strategiche. Allora, l’annuncio era stato considerato una reazione all’inaugurazione da parte degli Stati Uniti del sito in Romania del sistema Aegis Ashore per la difesa dei missili balistici intercontinentali. Ora, la rinnovata retorica sul Sarmat sembra rispondere alla stessa esigenza in un’ottica di deterrenza che si basa anche su proclami, video dimostrativi e soprattutto test.

LE PAROLE DI PUTIN

“Siamo nella fase attiva di test”, ha infatti spiegato Putin alle Camere riunite parlando del Sarmat. “Il suo immenso potere è stato universalmente riconosciuto – ha aggiunto il presidente russo – i nostri colleghi all’estero gli hanno giustamente attribuito un nome minaccioso (Satan per l’appunto, ndr). Con un peso di oltre 200 tonnellate ha una fase di spinta breve che rende più difficile la sua intercettazione da parte dei sistemi di difesa missilistica. L’alto grado di protezione dei siti di lancio e le significative capacità di energia che il sistema offre renderanno possibile il suo uso in ogni condizione. Il raggio dei Voyevoda è di undicimila chilometri, mentre il Sarmat non ha praticamente alcun limite. Può colpire gli obiettivi passato sia dal polo nord sia dal polo sud”.



×

Iscriviti alla newsletter