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Gli Usa temono l’estradizione di Amanda Knox


La sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato l’assoluzione in Appello per Raffaele Sollecito e Amanda Knox, accusati dell’omicidio della studentessa Meredith Kercher, ha acceso un dibattito negli Stati Uniti circa la possibile estradizione in Italia della giovane americana. Una possibilità non esclusa dalla decisione della Cassazione di aprire un nuovo processo d’Appello a Firenze.”Questo non significa che gli Stati Uniti debbano necessariamente estradarla – spiega David Laufman, ex procuratore federale – certo, è molto probabile che ci sarà un lungo tira e molla tra funzionari del Ministero della Giustizia italiano e gli avvocati del Dipartimento di Stato e di quello della Giustizia americani, fino a una formale richiesta di estradizione”.Per il sistema americano, in forza di un principio chiamato “Double jeopardy”, Amanda non potrebbe essere giudicata due volte per lo stesso reato. Un principio simile esiste anche nel diritto italiano, ma il caso è diverso perché non si tratta di un procedimento “ex novo” bensì di una revisione del processo d’Appello dopo l’annullamento della sentenza di secondo grado da parte della Cassazione. Anche se, sono convinti i legali della giovane, non ci sono ragioni per escludere una nuova sentenza di assoluzione.”Non c’è motivo di credere che il nuovo esame comporterà una sentenza diversa – spiega l’avocato Ted Simon – bisogna ricordarsi che non c’era alcuna prova fisica contro di lei, e tutto ciò che è stato esaminato è stato considerato inattendibile, inesatto e inconsistente”.Amanda Knox, dopo l’assoluzione in Appello è tornata a vivere negli Stati Uniti con i genitori e ha scritto un libro di memorie “Waiting to be heard”, in libreria dal 30 aprile 2013.



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