Da quando è stato è stato “incoronato” capo politico del Movimento 5 Stelle e candidato presidente del Consiglio, Luigi Di Maio ha compiuto un percorso molto chiaro per completare il passaggio da forza vocata all’opposizione a tutti i costi a forza destinata alla responsabilità di governo. Il risultato elettorale gli ha dato ragione, senza alcun dubbio. Il giovane leader di Pomigliano d’Arco ha tenuto il vecchio elettorato grillino e lo ha fatto lievitare con i voti moderati superando abbondantemente la soglia del 30%. Questo – è il bello/brutto della politica – non gli impedisce di essere criticato all’interno del suo stesso movimento. Le dichiarazioni di sabotaggio fatte da Alessandro Di Battista sono la prova più evidente di un tentativo, più forte e radicato di quanto non appaia, di far fuori il volto moderato per rimpiazzarlo con una personalità più vicina alla tradizione del “Vaffa”. A dare conto delle fibrillazioni interne ai pentastellati ci ha pensato l’agenzia stampa Agi che ha monitorato le reazioni della (presunta) base del Movimento alle dichiarazioni “atlantiste” di Di Maio. Il risultato è impressionante e da il senso dell’offensiva contro la leadership tranquilla impegnata nel risultato – difficile ma non impossibile – di conquistare Palazzo Chigi.
L’ANALISI DELL’AGI
La base M5s contro Luigi Di Maio e i suoi “discorsi da democristiano”. La polemica monta sul web dopo le dichiarazioni del leader 5 stelle a proposito della crisi in Siria dopo gli attacchi di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Di Maio, infatti, questa mattina ha espresso preoccupazione e si è augurato che “l’attacco di oggi resti un’azione limitata e circoscritta e non rappresenti invece l’inizio di una nuova escalation”. E ha puntualizzato: “restiamo al fianco dei nostri alleati”. Ma gli attivisti chiedono una condanna più netta. “Il Movimento deve essere contro la guerra, senza se e senza ma” sostiene Daniele da Cortona, che aggiunge critico: “Vedo troppa ambiguità e perbenismo nel Movimento degli ultimi tempi, stare con un piede in due staffe non porterà bene al futuro del Movimento” e chiede di “esprimere fermo dissenso per i bombardamenti messi in atto da chi ha condannato di fatto una nazione sovrana senza l’ombra di una prova!”. Duro anche Patrizio da Cagliari: “Con tutto il rispetto e la comprensione per la diplomazia, posso dire chiaro e tondo che non mi piacciono i discorsi da democristiano? O dobbiamo prendere lezioni da Salvini in merito? Per cortesia sveglia, e’ proprio ora sapete?”. Un follower che si firma ‘undefined’ attacca: “Io ho votato un Movimento contro la guerra e le fake news, siete voi quel Movimento?”. E Alessandro rincara la dose: “Stiamo diventando lo zerbino nuovo nuovo. Finito lo zerbino Pdino arriva lo zerbino a 5 stelle per tutti e di tutti!”.
Ancora più duro Lucio da Riccione che si dice “nauseato” per quello che definisce “il massimo del politichese stile prima Repubblica, del vecchio linguaggio democristiano, dell’ambiguità, della doppiezza, con un tocco di collusione (“Restiamo al fianco dei nostri alleati”) verso un presidente e un paese che violano di continuo la legalità internazionale, compiendo atto criminali e che molti di quelli che hanno votato il M5s considerano un Paese nemico dell’umanità e non un alleato. Farsi superare da Salvini in coerenza e onestà intellettuale – prosegue – la dice lunga su quello che sta accadendo nel M5s. C’è un limite all’indecenza intellettuale e politica: ne renderete conto ai cittadini alle prossime elezioni…”. Amareggiata Lucia che scrive: “Sono svariati anni ormai che crediamo e speriamo solo in voi, ma sembra che piano piano impercettibilmente ma inesorabilmente vi allontanate da noi e vi avvicinate sempre più a quei poteri che dicevate di voler combattere. Dio non voglia, sarebbe la fine per noi e per voi”. Anche Mila critica il comunicato di Di Maio, parola per parola, ma poi aggiunge: “Nutro ancora fiducia in voi pero’ ci dovete dire se date più ascolto ai poteri forti (Capo dello Stato, con tutto il rispetto, chiesa, unione europea, giornalisti che sono parte del sistema) che provano in tutti i modi a ‘trascinarvi’ dalla loro parte oppure dare ascolto a noi cittadini. Attenti – ammonisce – state assomigliando al Pd! In giro c’è dello scontento, è per questo motivo che non penso che siano tutti infiltrati gli scontenti su questo blog e non solo! Non ci ignorate, dite qualcosa! Poi – aggiunge a proposito delle trattative per la nascita di un governo – si’ al dialogo con Salvini, Fdi e una parte di FI… ma no al Pd!”. E poi c’è Luca: “Credo che Di Maio si dovrebbe vergognare!”. E Pier Luigi: “Mio Dio cosa siam diventati… Di Maio pur di governare si e’ europeizzato e Atlantizzato, ma anche si è Gentilonizzato e soprattutto si è Renzusconizzato a tal punto da presentarsi come la terza via senza soluzione di continuità del Renzusconismo”.
Attacca ancora Giuseppe: “Non ti cullare del 33% caro Di Maio perché ho la sensazione che ti stai un po’ ‘addomesticando’, prendi esempio da Di Battista e sii più deciso come sta facendo Salvini!” anche se poi precisa: “Le mie critiche per ‘l’addomesticamento’ di Di Maio non vuol dire non dare ulteriore fiducia e continuero’ a sostenerlo ma occhio, c’e’ un limite a tutto!”. Rari i commenti in difesa del leader M5s come quello di Massimo da Roma che invita alla calma. “Calma: la posizione di Di Maio sulla risoluzione dei conflitti in modo pacifico, diplomatico e politico e’ evidente e coincide ovviamente con la posizione sempre espressa dal Movimento. In politica, a volte, si va dritti al bersaglio con la freccia facendo una curva, perché se si mira direttamente il bersaglio la ‘gravità terrestre’ la spingerebbe in basso e fuori rotta. Voi avete sentore della gravita’ melmosa in cui ci stiamo muovendo in questi momenti cruciali? Il nostro obiettivo ora è l’Italia – prosegue nel suo ragionamento – non la Siria su cui ora, purtroppo, non possiamo far valere ancora la nostra linea politica di dialogo e di risoluzione pacifica che per noi è l’unico metodo per risolvere qualsiasi contrasto. Siamo nel bel mezzo di una decisiva partita ‘nazionale’ a scacchi, con imprevisti internazionali annessi… A coloro che pensassero di poterla risolvere e vincerla come se stessero giocando a bocce, va il mio più caloroso invito alla calma, con la certezza assoluta che il Movimento e il Di Maio non potrebbero mai rinnegare se stessi per costituzione” conclude sicuro.
IL DUBBIO
Sin qui il reportage condotto in modo esemplare dall’agenzia stampa diretta da Riccardo Luna. A più di un osservatore, leggendo l’ondata di commenti che si è scatenata sul web e sui social media, è venuto il dubbio se alle perplessità dell’ala dura del M5S non ci sia anche lo zampino russo. Non sarebbe la prima volta infatti che una manina esterna guidi un piccolo esercito di leoni da tastiera pronti a influenzare il dibattito pubblico e/o ad inondare di critiche di esprime una posizione considerata sgradita. La deputata del Pd Lia Quartapelle è stata l’ultima in ordine di tempo ad esserne vittima. Anzi, leggendo i commenti a Luigi Di Maio, potrebbe essere stata la penultima.