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Abito da sposa, in Cina l’idea di pagare le prove

Oltre tremila yuan per provare l’emozione di indossare un abito da sposa di Vera Wang. Un sogno con un prezzo e una durata. Novanta minuti, non di più. In Cina, Paese dove tutto corre velocemente, Vera Wang è stata la prima stilista ad aver deciso di chiedere un fee per le clienti che provano le sue creazioni. Il sistema è stato annunciato solo per la boutique di abiti da sposa di Shanghai e prevedeva appunto il pagamento del corrispettivo di 375 euro per 90 minuti nei camerini, con divieto di scattare fotografie a ricordo del momento. La scelta sarebbe motivata dalla considerazione che le vendite venivano non agevolate, ma ostacolate dalle troppe future spose che passavano ore a provare abiti senza comprarli.

La decisione ha però suscitato (o ottenuto) forti reazioni. Tanto che nel giro di pochi giorni, e dopo che la notizia in poche ore ha fatto il giro del web in tutto il mondo, la tassa è stata abolita. Il sogno torna a essere gratuito. E la notorietà del brand non ne nesce intaccata. Anzi.


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