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I conti in tasca al partito-azienda di Grillo e Casaleggio

Un reddito conosciuto che “è quintuplicato dopo il 2005 e raddoppiato negli ultimi tre anni e oggi è tra i 4 e i 5 milioni netti di euro annui”. Lo rivela, in un’intervista realizzata da Roberto Rossi per l’Unità, Michele Di Salvo, blogger ed esperto di comunicazione, autore anche di un libro sul comico genovese (“Chi e cosa c’è dietro Grillo e al Movimento 5 Stelle”).

I motivi di una crescita esponenziale

Questa crescita impetuosa del reddito di Grillo, osserva Di Salvo, è tra l’altro solo una stima realizzata “tenendo conto di quanto si sa dalle sue dichiarazioni dei redditi e di per sé non è la fonte più attendibile, se consideriamo i tre condoni tombali e i due edilizi cui ha aderito Grillo”.

La domanda che ci si pone pertanto è come sia stato possibile realizzare così lauti guadagni. Di Salvo spiega che “le fonti di reddito del blog sono molte e sfruttate al massimo. Basta fare un semplice esperimento visivo, eliminando ‘i contenuti’ e vedere quanto resta come spazi destinati alla pubblicità. Come quella diretta, ovvero vendita di gadget e di prodotti marcati Grillo (libri, dvd, etc.), alla quale va poi sommato il guadagno indiretto, attraverso le partnership che generano royaly, come ad esempio per ogni utente che si registra e acquista su Amazon partendo dal blog di Grillo”.

Il merchandising, prosegue Di Salvo, è gestito dal “portale GrilloRama”, dove si possono trovare in vendita “magliette, dvd e libri di Beppe Grillo. Qualsiasi campagna, tour, comizio, battaglia del comico-politico, ma anche i dvd di Marco Travaglio (tra l’altro venduti a Current Tv per 100mila euro a stagione) è diventata un prodotto di GrilloRama”.

I ricavi del blog

Il blog del comico è diventato una potentissima macchina che raccoglie utenti e denaro. Di Salvo cita uno studio realizzato dal Sole 24 Ore dove emerge che “il traffico stimato raggiunge una media tra i 150 e i 200mila utenti ogni giorno e circa 1 milione di pagine viste”. Questo genera un ricavo dalle pubblicità stimato tra un “massimo di 2,49 euro per ogni click e 5 euro ogni mille visualizzazioni. Partendo da questi dati, il Sole 24 Ore – aggiunge l’esperto – ha calcolato per Beppegrillo.it un ricavo annuo che oscilla tra i 5 e i 10 milioni di euro, anche se ci sono analisi (come quella di Webnews) che riducono la forchetta tra 1,5 e 2,2 milioni”.

I rapporti con la Casaleggio Associati e il rischio di conflitto di interesse

La comunicazione di Grillo è gestita dalla Casaleggio Associati, l’azienda di Gianroberto Casaleggio attiva in comunicazione ed e-commerce. “E’ Casaleggio che sceglie e cura i contenuti”. Di conseguenza, si domanda Di Salvo, “il primo problema che si pone è sino a che punto ciò che ‘firma’ Grillo lo pensa, è il suo pensiero, è la linea politica del Movimento, e dove invece comincia la necessità virale di creare contenuti provocatori a tutti i costi per ‘stimolare’ la partecipazione di rete dei lettori”. Insomma, non è chiaro “chi finanzia chi e per fare cosa”.

In più, fa notare Di Salvo, “il Movimento risulta giuridicamente un’associazione non riconosciuta’” e per questo motivo “non è soggetta al vincolo della trasparenza di bilancio, nemmeno in forma semplificata. Non è prevista la figura di un tesoriere e quindi di un soggetto ‘terzo’ delegato alla raccolta e spesa dei fondi ed alla relativa rendicontazione”. Il Movimento poi “non prevede organi di controllo interni; viene tutto lasciato alla discrezione di una persona. E così come la gestione dei fondi”, elementi che hanno portato agli scandali Lusi e Fiorito. E poi, “chi gestirà i circa dodici milioni di euro che andranno ai gruppi parlamentari 5 Stelle?”, si chiede l’esperto.



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