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Walter Veltroni prova a rubare spazio a Renzi

Nel giorno in cui Matteo Renzi imperversa su tutti i quotidiani, prova a rubargli spazio Walter Veltroni. Così mentre quello che viene acclamato come il domani del Pd sceglie Repubblica e Corriere della Sera per lanciare la sua sfida finale a Pierluigi Bersani, uno dei padri storici del partito viene oggi intervistato sia dalla Stampa che dal Messaggero.

No a Bersani, Berlusconi e Renzi
In entrambi i quotidiani il messaggio è più o meno lo stesso. Veltroni boccia l’idea perorata dal segretario Pd su un governo di minoranza che “è un’avventura al buio non praticabile in un momento così drammatico”. Ma si dice d’accordo con Bersani per il suo no a un governissimo con Berlusconi: “Il governissimo non esiste. Obiettivamente si tratterebbe di un’anomalia. Non capisco come potrebbero sedere allo stesso tavolo Fratelli d’Italia e Sel”. Da escludere anche il ritorno alle urne, auspicato da Renzi in caso di non accordo con il Pdl: “Ritengo una follia irresponsabile l’idea del ritorno a breve alle elezioni”, commenta Veltroni.

La sua proposta per il governo
L’ex segretario del Pd propone quindi la sua di soluzione, “positiva e aperta a tutti”: “Bisogna favorire un esecutivo di scopo del presidente che faccia la riforma elettorale, la riduzione dei costi della politica, le misure per la crescita e duri un anno, non di più”.

Il modello Ciampi per il Quirinale
Per agevolare la nascita di un governo di scopo, conta la partita che si sta per giocare sul Quirinale: “Occorre individuare un metodo condiviso per l’elezione del presidente della repubblica. Non deve essere ‘scambiato’. Serve scegliere la persona giusta: che sappia unire. Non dividere. Può essere o no del Pd. La cosa fondamentale è che sia una persona in cui tutti si possano riconoscere”. Veltroni cita poi come modello da replicare quello utilizzato per eleggere Carlo Azeglio Ciampi nel 1999 al primo scrutinio: “Oggi occorre una figura come Ciampi: rigore, altissimo senso di responsabilità, moderinità, prestigio internazionale e acume politico”. Un nome? “Uno del passato che stava alla pari con Ciampi. Vittorio Foa”.



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