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Vi spiego che sindaco di Roma può essere Ignazio Marino

Ignazio Marino sarà il prossimo candidato sindaco di Roma per il Partito Democratico. E’ questo l’esito delle elezioni primarie tenutesi oggi e che hanno visto la competizione tra sei candidati alla successione di Gianni Alemanno: il consigliere comunale Maria Gemma Azuni (Sel), Mattia Di Tommaso (Psi), l’ex ministro delle Comunicazioni, deputato Pd Paolo Gentiloni, il chirurgo e senatore Pd Ignazio Marino, l’ex assessore provinciale Pd Patrizia Prestipino e l’europarlamentare Pd David Sassoli. Tutti i candidati si sono complimentati con Marino e hanno assicurato il loro sostegno nella corsa per il Campidoglio.

Grande prova di democrazia

“Bisogna fare un plauso al Partito Democratico perché per l’ennesima volta ha dimostrato di essere in grado in poco tempo e in un clima politico teso di far partecipare i cittadini alla scelta del candidato sindaco”, dice, in una conversazione con Formiche.net, Marta Leonori, deputata del Pd che ha sostenuto Ignazio Marino. “Una scelta – sottolinea – che non è avvenuta nel centrodestra e che nel Movimento 5 Stelle è stata blanda, visto che ancora una volta nascondono dietro la rete la bassissima partecipazione nella scelta del candidato sindaco”. Per Leonori si è trattato di “un grande momento di democrazia, abbiamo scelto il candidato sindaco e i candidati alla presidenza dei municipi”.

Un candidato sindaco determinato e serio

Quello che rappresenterà il Pd e la coalizione di centrosinistra alle prossime comunali di Roma sarà un candidato “determinato e serio. Ho avuto modo di conoscere Marino negli anni – racconta Leonori – e ha fatto sempre funzionare le istituzioni dove si è trovato. Confido che la stessa determinazione e la stessa capacità saranno indirizzate nella sfida da sindaco. Costruiremo una squadra in modo serio e trasparente, includendo tutte le esperienze rappresentate nelle candidature per le primarie. E allargheremo la compagine della coalizione con liste civiche al Comune e ai Municipi”.

Bassa partecipazione ma il voto è stato regolare

Leonori invita a non fare polemiche sulla partecipazione al voto. “Quella comunità rom che ha votato è integrata sul territorio e ha sempre partecipato alle primarie. Il Pd ha sempre permesso agli immigrati di votare, è un punto di orgoglio. Certo – ammette Leonori – la partecipazione poteva essere più alta. Alemanno poi ha smontato le plance per le affissioni dei manifesti che poi saranno rimontate per le comunali: una cattiva abitudine che mostra come vengono mal gestiti gli spazi pubblici a Roma. Il Pd – spiega Leonori – ha investito 100 mila euro ma le primarie non sono state molto pubblicizzate e così la partecipazione non è stata così ampia come si sperava”. Leonori esclude ci siano state irregolarità. “Se ci sono state saranno in numero limitato. In ogni caso ci sono gli organismi di garanzia che prenderanno i provvedimenti necessari”.

L’idea per Roma

Ignazio Marino metterà in un campo la sua idea in grado di “riconquistare una città che Alemanno ha portato allo sbando. L’obiettivo è avere una città che con orgoglio può essere al livello delle altre capitali internazionali. Come dice Marino – conclude Leonori -, Roma deve essere a misura di bambino, dove tutti possono sentirsi cittadini. Avremo una serie di priorità, come il traffico, la trasparenza, le nomine fatte in base al merito e non all’appartenenza politica, gli asili, le piste ciclabili e tanto altro”.



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