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L’ideologia del “gender” mina la stessa concezione della nostra civiltà

Il “Focus” tematico dell’ultimo numero, appena pubblicato dalle Edizioni Cantagalli di Siena (http://www.edizionicantagalli.com), del “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa” (3/2012), è opportunamente dedicato alla questione della “ideologia del genere” che, in pratica, relativizza la natura umana portando all’abolizione dei “generi sessuali” come sempre li abbiamo riconosciuti. Si tratta, come è evidente, di un argomento di grandissima attualità, che se imposto fino alle sue ultime conseguenze rischia di minare non solo le fondamenta della famiglia ma la stessa concezione della natura umana.

La biologa Marisa Levi, nel saggio pubblicato in questo numero del Bollettino DSC, si perita quindi di mostrare l’ovvio, di cui però si ha in effetti bisogno, cioè l’evidenza biologica della diversità sessuale al di là degli aspetti psicologici legati allo sviluppo della persona. Il presidente dell’Association Noveau Féminisme Européen Elizabeth Montfort, invece, spiega molto chiaramente la genesi del concetto di gender, la sua diffusione e come questo sotto forma di ideologia abbia influenzato le politiche familiari facendo pressione sulle istituzioni.

Di questo argomento si occupa anche la bioetici sta Assuntina Morresi secondo la quale lo spartiacque per la questione antropologica è lo sviluppo delle tecniche di fecondazione artificiale che hanno permesso drammaticamente di scindere sessualità e procreazione.

Il medico cattolico Chiara Mantovani illustra infine un documento della Conferenza Episcopale Spagnola su amore coniugale, ideologia del genere e legislazione familiare.

Uno sguardo sull’omosessualità alla luce della fede cristiana è offerto da André-Marie Jerumanis che insiste sulla distinzione tra il necessario rispetto per gli individui e un’uguaglianza banalizzante. Infine Jane Adolphe espone i limiti della Risoluzione del Consiglio per i diritti umani dell’ONU sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Diretto da Stefano Fontana, questo numero del Bollettino, che si avvale come visto di collaborazioni internazionali ed è anche pubblicato in Spagna ed America Latina, si raccomanda come un importante antidoto alla ideologia laicista diffusa nell’Unione Europea e nelle Agenzie ONU, oltre che come un utile strumento in mezzo alla nebbia del pensiero dell’attuale “era post-ideologica”, al fine di conservare la bussola delle idee puntata nella giusta direzione.


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