Draghi presidente della Commissione europea avrebbe rappresentato un evidente vantaggio per l’Italia e per l’Europa. La notizia, riportata ieri da Repubblica, non rappresenta quindi un fulmine a ciel sereno. Ma è molto difficile, per non dire impossibile, che ciò accada. Le ragioni sono due. Il commento di Andrea Cangini
Andrea Cangini
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In altri tempi, la kermesse sovranista avrebbe portato all’uscita della Lega dalla maggioranza
Se la politica fosse una cosa seria, la manifestazione di ieri andrebbe letta come l’annuncio ufficiale della uscita della Lega dalla maggioranza che sostiene il governo Meloni, in quanto governo europeista, filo israeliano ed indiscutibilmente atlantista in Ucraina. Ma la politica, evidentemente, non è più una cosa seria. Né ha più alcun valore il vecchio motto attribuito a Goethe: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Il commento di Andrea Cangini
Salvini come Pajetta, che se ne fa dei voti? Il corsivo di Cangini
Non andranno né la francese Le Pen né l’olandese Wilder alla convention fiorentina organizzata dalla Lega, eppure i sondaggi danno il gruppo Idf in crescita alle prossime elezioni europee. Ma parafrasando quel che disse Togliatti a Pajetta, che se ne fa di quei voti se non ci sono margini per allearsi in Ue e governare? Il corsivo di Andrea Cangini
Solo un marziano può pensare che Crosetto l'abbia fatta fuori dal vaso. Il corsivo di Cangini
Tre letture sul rapporto tra giustizia e politica remano a favore del ministro della Difesa nonostante le polemiche derivate delle sue dichiarazioni nei confronti delle magistratura
Perché a Giorgia Meloni non conviene candidarsi alle europee. Il corsivo di Cangini
In campagna elettorale, si sa, ci si fa prendere la mano. La necessità di competere con gli alleati e mobilitare la base elettorale sospingerebbe fatalmente Meloni verso temi e toni opportunamente accantonati con l’assunzione delle responsabilità di governo. Sarebbe un balzo all’indietro, con evidenti ricadute negative sulla credibilità internazionale del presidente del Consiglio italiano e di conseguenza sull’interesse nazionale. Un peccato
Ecofin, su cosa si fonda l’inedito ottimismo di Meloni
Meloni è convinta che il bilaterale con Scholz domani si concluderà con un informale via libera tedesco alle richieste italiane in vista dell’imminente Ecofin. Se così sarà, ai partner è già stato assicurato che nella seconda metà di dicembre il Parlamento italiano voterà la riforma del Meccanismo europeo di stabilità… Il commento di Andrea Cangini
Perché è inconcludente il narcisismo della coppia Landini-Schlein. Scrive Cangini
La politica, che sia partitica o sindacale, si fa attraverso il metodo del confronto e con l’obiettivo della mediazione. In alternativa c’è solo la demagogia, che in politica si traduce nel narcisismo più inconcludente. Inconcludente come proclamare un grande sciopero per poi accorgersi che le adesioni nei comparti principali sono state mediamente del 4%. Il commento di Andrea Cangini
Il doppio registro di Salvini non aiuta la Lega e danneggia il governo
Come Bertinotti ai tempi di Prodi, così Salvini nell’era Meloni: leader di lotta e al tempo stesso di governo. Una strategia volta con tutta evidenza a sottrarre voti a Fratelli d’Italia a beneficio della Lega. Sembra, però, che tale sottile strategia non stia pagando. Il corsivo di Andrea Cangini
Premierato, due anomalie non lasciano ben sperare. Il corsivo di Cangini
Il silenzio degli alleati e le scelte comunicative attorno alla riforma sono scelte più tattiche che strategiche, che inducono a un certo scetticismo sull’esito finale della riforma costituzionale
Dai migranti al premierato, l’assurda tendenza al catastrofismo. Il commento di Cangini
Tra le maledizioni che affliggono la politica italiana c’è anche questa: la tendenza a drammatizzare ogni decisione dell’avversario. Si prescinde regolarmente dal merito dei problemi, si delegittimano in radice le scelte che non si condividono e lo si fa stressando il diritto e abusando dell’etica. È un antico vizio. Il commento di Andrea Cangini