Un intervento internazionale diretto è ormai da escludere. Nessun paese vuole invischiarsi nel ginepraio libico. Le fazioni che si confrontano sono estremamente frammentate. Un’unica cosa sembra unirle: l’opposizione a un intervento straniero. I libici sono troppo orgogliosi per accettarlo. Temono anche che la semplice lotta all’ISIS sia una scusa per imossessarsi delle ricchezze naturali del loro paese, imponendogli un “regime…
Carlo Jean
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Ecco a cosa mirano Usa, Francia e Italia in Libia
In Libia sono in corso vari conflitti. Il loro esito è imprevedibile. Frequentemente le varie fazioni mutano di campo secondo le circostanze. Sono generalmente sostenute dalle potenze regionali, che mirano ad accrescere la propria influenza nel variegato mondo sunnita. L’Egitto e gli Emirati appoggiano il governo di Tobruk e l’ambizioso generale Khalifa Haftar. Nella recente visita a Il Cairo del…
Vi spiego il giochetto segreto della Francia in Libia
Il controllo del petrolio è la principale posta in gioco fra le fazioni che si confrontano in Libia. Da esso dipendono i futuri assetti istituzionali del paese: Stato unitario o federale o due Stati. Costituisce anche l’obiettivo delle numerose potenze esterne, che si confrontano in Libia e si combattono per procura, sostenendo le fazioni a ciascuna favorevoli. IL GIOCO PERICOLOSO…
Vi spiego tutte le tensioni fra Serraj e Haftar in Libia
Nel vertice di Hannover dei cinque “grandi” dell’Occidente si è parlato negli scorsi giorni del problema libico e dell’intenzione ventilata da Fayez Serraj di chiedere un aiuto internazionale per la protezione delle infrastrutture petrolifere. Dalla ripresa della produzione energetica dipende il consolidamento del governo sponsorizzato dall’ONU e, al tempo stesso, la legittimazione dell’intervento internazionale. E’ una condizione necessaria, ma non…
Vi spiego come e perché in Libia il premier Serraj si sta rafforzando
Fayez Serraj e il Consiglio Presidenziale sostenuto dall’Onu si stanno muovendo con notevole abilità e una buona dose di fortuna. Sono cauti e pragmatici. Sanno che il termine “governo di unità nazionale” è una semplice finzione. Maschera la realtà della frammentazione del Paese. Consapevole di non poter ottenere l’appoggio dei due Parlamenti, di Tobruk e di Tripoli, Serraj si limita…
Ecco le vere mire di Putin in Siria
Putin si è dimostrato in Siria un eccellente stratega, capace di prendere l’iniziativa pur in condizioni di debolezza, e di sorprendere avversari e alleati, obbligandoli a reagire, spesso “alla disperata”, alle sue decisioni imprevedibili e improvvise. Aveva già fornito prova di tali sue capacità nel 2008, in Georgia, e nel 2014, in Ucraina. La sorpresa è l’elemento base della sua…
Ecco sfide e rischi di un intervento militare in Libia
Il mediatore dell’Onu, Martin Kobler, sta prendendo atto della realtà libica, cioè dell’impossibilità di un governo d’intesa nazionale (GNA). È così caduto il comodo alibi della legalità per non intervenire in Libia. Era una foglia di fico, per coprire le indecisioni dei governi occidentali e la loro incapacità di definire gli obiettivi di un intervento. Senza un governo legalmente riconosciuto, il…
Tutti i nodi da sciogliere prima dell'intervento in Libia
Non c’è che da congratularsi con la cautela usata dal governo italiano nel caso Isis/Libia. Ogni intervento militare deve aver ben chiari gli scopi politici che deve perseguire, nonché i costi e i rischi che si devono affrontare. Nel caso libico nessuno li ha decisi. Solo ipotesi più o meno irrealistiche e appese nel vuoto. GLI INTERROGATIVI Vari interrogativi attendono…
Tutte le vere mire della Russia di Putin in Siria
I curdi siriani hanno sinora fornito, con i peshmerga iracheni, le migliori fanterie della coalizione anti Isis. Hanno permesso agli Usa i maggiori successi contro l’Isis, in particolare a Kobane. Sono però osteggiati dai turchi. Ankara sa che le loro Unità di Protezione del Popolo (Ypg) sono legate al Pkk, l’organizzazione terroristica curda che ha provocato in Turchia quasi 40mila…
Cosa fare contro Isis in Libia
L’utopia del Califfato sta diffondendosi in molti Paesi islamici e fra i giovani radicalizzati dell’Occidente. All’inizio di febbraio, ben 50 gruppi in 23 Paesi avevano dichiarato la loro obbedienza all’autoproclamato Califfo Abu Bakr al-Baghdadi. L’Isis dispone di 23 vilayet o province. Secondo taluni, si sarebbe trasformato in una minaccia globale, ben maggiore di quella di al-Qaeda, da cui ha tratto…