E’ duro per i pacifisti affrontare la realtà della storia. In un mondo dove dominano egoismi e male, occorre molta fede per ritenere che possano essere sconfitti dall’amore e dalla solidarietà. Molti pensano che si tratta d’ipocrisia. Ci si gira dall’altra parte, facendo finta che non sia avvenuto nulla e accontentandosi di condannare la guerra e di esaltare la pace.…
Carlo Jean
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Turchia, perché l'islamista Erdogan non si allontanerà da Obama
Domenica 10 agosto, si terranno in Turchia le elezioni presidenziali. Per la prima volta il presidente sarà eletto direttamente dagli elettori. L’ha voluto Recep Tayyip Erdoğan, primo ministro dal 2003 e dal 1° luglio candidato ufficiale alla presidenza del Partito islamico moderato (AKP). Inaspettatamente, esso ha avuto un successo superiore a ogni previsione alle elezioni amministrative del 30 marzo scorso.…
Chi (non) può intervenire in Libia
La situazione libica sta precipitando. Sta divenendo simile a quella somala. Le milizie locali esercitano il potere di fatto. I governi che si sono succeduti hanno cercato accomodamenti con le più potenti, con ricche elargizione di fondi tratti dal “fondo sovrano libico”, congelato all’estero ai tempi della guerra civile. La produzione di petrolio e di gas – quest’ultimo esportato in…
Ecco perché le spiate americane non pregiudicano l'alleanza con Berlino
L’arresto di un impiegato del BND (il Sevizio di Intelligence estero tedesco) che lavorava per la CIA ha provocato tensioni fra gli USA e la Germania. Esse hanno rinfocolato le polemiche originate dalle rivelazioni del “traditore” della NSA (National Security Agency) americana, Edward Snowden che aveva dimostrato come l’Agenzia avesse intercettato, fra l’altro, il telefono della Cancelliera Angela Merkel. LE…
Che cosa può fare l'Occidente per salvare l'Irak
L’ISIS non è più solo un’organizzazione terroristica. Lo dimostrano la sua rapida avanzata lungo la vallata del Tigri, travolgendo le forze governative. Non dispone degli effettivi necessari per occupare Baghdad, città di quasi 10 milioni di abitanti, in maggioranza sciiti. Metà delle quindici divisioni dell’esercito iracheno sono sbandate. L’ISIS si è impossessato delle loro armi. L'APPELLO DI AL-SISTANI Una controffensiva…
Così l'India di Modi sfiderà la Cina
Narendra Modi, capo del nazionalista liberista Partito del Popolo Indiano (BJP) ha conseguito una schiacciante vittoria elettorale. Potrà attuare le profonde riforme previste nel suo programma liberista e di apertura dell’India all’economia mondiale. Ha la maggioranza assoluta dei seggi nella Camera Bassa (282 deputati su 543, che divengono 336 con l’aggiunta di quelli vinti dai partiti alleati nell’Alleanza Democratica Nazionale).…
Irak, ecco le vere mire dei guerriglieri di Allah dell'Isis
L’occupazione di Mosul e la rapida avanzata a Sud, lungo la vallata del Tigri, delle poche migliaia di jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS o ISIL) hanno causato notevole sorpresa e preoccupazione non solo in Iraq, ma anche negli USA e in tutti gli Stati mediorientali, specie in Iran, Turchia e Arabia Saudita. Sconcerto è stato provocato…
Ecco chi è Rivlin, il nemico di Netanyahu che guiderà Israele
Penso che l'elezione del nuovo presidente israeliano Reuven Rivlin sia ininfluente, malgrado i pasticci sorti per la sua elezione. Essi dimostrano quanto la politica israeliana sia frammentata e litigiosa e quante e quali siano le tensioni nel Likud. Le elezioni sono state precedute da una serie di "colpi bassi" e di strumentalizzazione di scandali sessuali e finanziari. Tutto il mondo…
Ecco perché Russia e Cina non domineranno l'Eurasia
Il maxi-contratto sulla fornitura di gas siberiano alla Cina è stato interpretato come un primo passo per la creazione di un blocco continentale eurasiatico, di fatto anti-occidentale. Il “triangolo strategico” fra Stati Uniti/Europa, Russia e Cina si sarebbe rovesciato. Sono finite sia l’alleanza fra Washington e Pechino, iniziata con il viaggio in Cina di Nixon e Kissinger nel 1972 e…
Sfide e incognite di al Sisi, nuovo presidente d'Egitto
L’attesa, ma comunque schiacciante, vittoria alle presidenziali egiziane dell’ex-maresciallo Abdel Fattah al-Sisi (97% dei voti) è stata salutata con sollievo dall’Occidente. La ridotta affluenza dei votanti (meno del 50% degli aventi diritto) dimostra come l’Egitto rimanga un Paese profondamente diviso. Potrebbero crearsi problemi di ordine pubblico. La loro soluzione è più facile in Egitto di quanto lo sia in Siria,…