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Emanuele Macaluso About Emanuele Macaluso

Iscritto al Partito comunista italiano sin dal 1941, Emanuele Macaluso è stato membro del movimento sindacale siciliano e Segretario regionale della CGIL. Dopo cinque anni come deputato regionale del PCI, nel 1956 è entrato nel comitato centrale per poi passare nella direzione del partito e nella segreteria politica. Nel 1976 è stato eletto in Senato e ha mantenuto l’incarico parlamentare sino al 1992, quando ha lasciato la politica attiva. Dal 1982 la 1986 Macaluso ha diretto l’Unità e, dieci anni dopo, ha fondato la rivista Le nuove ragioni del socialismo. Ha scritto per La Stampa, Il Mattino e Il Riformista, quotidiano che ha diretto tra il 2011 e il 2012.

Cosa penso del nuovo caso De Luca in Campania

Non mi associo al clamore mediatico (la Repubblica ne fa l’apertura di prima pagina) per l’indagine giudiziaria - solo un’indagine - sulla presunta corruzione del giudice che ha dato ragione a Vincenzo De Luca a proposito della sua sospensione da presidente della Regione Campania in ossequio alla “legge Severino”. Un giudizio si potrà dare quando ci saranno almeno un rinvio…

Che cosa non capisco di Fassina

Stefano Fassina, senza esitazione, dice che se nelle elezioni si verificherà un ballottaggio tra il PD e i grillini, lui e la sinistra italiana voteranno il M5S. ll PD, hanno detto al Quirino, è un partito centrista diretto da Renzi. Osservo che il M5S è un partito pigliatutto, telediretto da Grillo e Casaleggio, con posizioni di destra e di sinistra,…

Perché non capisco la mossa di D'Attorre & Co.

Nella sala stampa di Montecitorio, tre deputati del PD, Alfredo D'Attorre, Carlo Galli e Vincenzo Folino, hanno convocato i giornalisti per annunciare che lasciano il PD e che con Sel e altri parlamentari, già fuori dal partito, costituiranno un nuovo gruppo parlamentare. Continua la frammentazione a sinistra. I tre deputati hanno spiegato che hanno preso questa decisione perché "non ci…

Marino, Crocetta e dintorni. Perché il Pd è contraddittorio

La vicenda dell’ex sindaco Ignazio Marino, dalle elezioni alla defenestrazione per scioglimento, mette in forte evidenza come la crisi della politica e, quindi, dei partiti ormai si riverbera sulle istituzioni. A Roma è arrivato il commissario. Marino fu candidato alle primarie e, poi, alle elezioni comunali con la parola d’ordine “Non è politica ma Roma”. I tutori del candidato, notabili…

Messina senz'acqua. Benvenuti nella mia Sicilia

Quando si parla del Mezzogiorno, per capire come stanno le cose non basta citare i dati del Pil che confermano la crescita dello squilibrio tra nord e sud. Occorre anche guardare il concreto svolgersi della vita sociale. Solo così possiamo capire cosa sono ancora nel Sud le cosiddette strutture civili: ferrovie, viabilità, acquedotti, stato del territorio e altro. Dopo la…

La riforma del Senato non è anti democratica

Scrivo questa nota alcune ore prima che a Palazzo Madama venga approvata la legge di riforma costituzionale che muta radicalmente il ruolo del Senato. Sul testo possono esserci, come mi pare ci sono, obiezioni anche ragionevoli: è naturale. Ma la fine del bicameralismo perfetto è un fatto positivo. Com'è noto, il Pci alla Costituente si batté per una sola Camera…

Tutti gli erroracci di Ignazio Marino

Alcuni lettori della mia precedente nota hanno manifestato dissenso su una mia espressione che definiva il sindaco dimissionario Ignazio Marino "inadeguato". Da ciò che dicevo era chiaro il mio giudizio: si tratta di una inadeguatezza politica, di un'incapacità nell'affrontare il caos politico romano. Marino, come ho detto, ha teso a riparare guasti antichi e a moralizzare l'amministrazione capitolina, senza avere…

L'inadeguato Marino, la stupidità politica e le colpe del Pd

Le dimissioni di Ignazio Marino sono solo un episodio della vicenda politica del PD, del suo modo d'essere, d'operare, di scegliere gli amministratori locali e regionali, non solo a Roma ma in Sicilia, in Puglia, in Campania, e in diversi altri luoghi del Paese. Marino aveva vinto le famose primarie e successivamente sconfitto Gianni Alemanno che sgovernava una Capitale sempre…

La Repubblica, i giornalisti e gli strepitii grilleschi sulle intercettazioni

I grillini imbavagliati per protestare contro la legge sull’intercettazione segnalano un degrado del Parlamento italiano che ebbe inizio con i leghisti quando issarono il cappio contro Craxi. Non stupisce il fatto che gran parte dei giornali non avvertano questo degrado. Stupisce, invece, che un quotidiano come la Repubblica non solo considera queste manifestazioni come segno di dissenso ma avalla le…

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